Una boccata di ossigeno per un comparto messo a dura prova dalle restrizioni causate dalla pandemia. Gli agriturismi e gli ittoturismi (le forme di ristorazione gestite dai pescatori) possono beneficiare del bonus di filiera Italia per l’acquisto di prodotti Made in Italy a sostegno della ristorazione. A renderlo noto è Coldisui contenuti del Dl Ristori 4 firmato ieri sera e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Il ristori quater, spiega l’associazione guidata da Ettore Prandini, “chiarisce che i contributi, la cui domanda può essere presentata fino al 15 dicembre attraverso il Portale della ristorazione o presso gli sportelli degli uffici postali, spettano agli agriturismi a prescindere dal codice Ateco utilizzato per l’esercizio delle attività di alloggio e ristorazione e supera i dubbi interpretativi che erano sorti a seguito del decreto-legge di agosto permettendo agli operatori agrituristici di accedere al bonus ristorazione anche, come chiarito dallo stesso Ministero, in relazione alla cessione di prodotti agricoli tra azienda agricola e azienda agrituristica connessa”. Coldiretti parla di “chiarimento importante” ricordando che l’intero sistema agroalimentare nazionale con i suoi 3,6 milioni di lavoratori è diventato la prima realtà economica del Paese con la responsabilità di garantire un adeguato approvvigionamento alimentare all’intera popolazione di fronte alla pandemia.
I problemi degli agriturismi sono noti, il freno quasi totale del turismo ha avuto ripercussioni importanti per gli operatori del settore e le festività natalizie, con un Paese ancora bloccato da zone rosse ed arancioni, non potranno certamente dare quel “colpo di coda” che il comparto sperava. Una speranza svanita dopo i duri mesi di lockdown che hanno di fatto saltare i tradizionali ed “affollati” weekend pasquali a cui ha fatto seguito, in estate, un flusso in arrivo ai minimi storici da parte degli stranieri.
“Gli agriturismi - sottolinea la Coldiretti - sono realtà duramente colpite dalla crisi generata dalla pandemia con oltre 1 miliardo di perdite per le oltre 24.000 strutture presenti in Italia nel 2020, a causa delle limitazioni agli spostamenti e il crollo del turismo, secondo le analisi di Campagna Amica. Si tratta di un colpo drammatico ad un sistema che può contare su 24.576 strutture con 49.3319 posti a tavola e 285.027 posti letto e che lo scorso anno ha sviluppato un valore di 1,5 miliardi di grazie a poco più di 14 milioni di presenze, delle quali ben 8,2 milioni provenienti dall’estero”. Numeri (elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 1 gennaio 2020) che fanno capire come la situazione sia cambiata velocemente e che destano più di una preoccupazione per il futuro di molte attività.
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