Aiutare il prossimo è sempre una cosa lodevole. Farlo quando si è in grande difficoltà lo è ancora di più. E la ristorazione italiana, in questo senso, messa in ginocchio dalla pandemia e dalle misure anticovid, praticamente paralizzata nelle feste di fine anno se non per l’asporto, che di certo non compensa le perdite del periodo e dell’anno (fatturato del settore crollato del 40% nel 2020, sugli 86 miliardi di euro del 2019), si dimostra ancora una volta generosa, come non mai. Con la Fipe/Confcommercio e la Federazione Italiana Cuochi - Fic, in particolare con il Dipartimento Solidarietà Emergenze, che doneranno migliaia di pasti in 12 città italiane. “Un gesto che traduce la vicinanza del mondo della ristorazione verso le persone, a partire da quelle più fragili, e che conferma il valore sociale di questo mestiere, che, in questo anno ormai alle spalle, è stato ogni giorno più complicato”. Il risultato è l’iniziativa #ilnostrocuorerestaaperto, che il 31 dicembre, dalle ore 10, vedrà gli chef della Fic e i delegati della Fipe cucinare fianco a fianco migliaia di pasti da distribuire in dodici strutture assistenziali da Bari a Bologna, da Olbia a Firenze, da Milano, a Napoli, a Trieste.
“Con 160 giorni di chiusura forzata e la messa in discussione della sopravvivenza di tantissime imprese e posti di lavoro - sottolinea il presidente Fipe Confcommercio, Lino Enrico Stoppani - il 2020 è stato un anno a dir poco drammatico per la ristorazione italiana. Ma la solidarietà ha forse ancora più valore proprio nei tempi difficili: perché in questi momenti crescono disperazione e solitudine, ma anche perché aiutare gli altri ci aiuta a ricordare autenticamente chi siamo. Iniziative come questa ci rammentano che la nostra missione è certo economica, eppure indissolubilmente legata all’idea di servizio, di socialità, di miglioramento della vita delle persone. Tristemente, in questi giorni non possiamo aprire le porte dei nostri locali, ma, in sicurezza, non rinunciamo ad aprire la porta della solidarietà a chi ne ha bisogno”.
“La Federcuochi è da sempre in prima linea in moltissime iniziative sociali - spiega il presidente Federcuochi, Rocco Pozzulo - e anche questa volta, malgrado un anno in cui il nostro intero comparto ha versato lacrime e sangue, penalizzato oltre ogni limite dalle ripercussioni economiche del Covid, noi abbiamo scelto di esserci, per regalare un momento di gioia e condivisione a chi è stato messo in ginocchio dalla vita ed è rimasto solo”.
“Concludiamo l’anno come lo abbiamo iniziato - aggiunge Roberto Rosati, presidente Dipartimento Solidarietà Emergenze della Federcuochi - e come lo abbiamo svolto anche nei momenti più bui della pandemia, facendo squadra con le realtà più fattive per non lasciare nessuno indietro. Il 31 Dicembre con Fipe doneremo in 12 città italiane oltre 1200 pasti alle mense sociali che supportano da sempre i più deboli. Chiusi per legge i locali, restano aperti i cuori della Ristorazione Italiana”.
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