La pandemia, lo abbiamo raccontato tante volte in questi mesi, ha letteralmente sconvolto le abitudini, e quindi i consumi, degli italiani. Che hanno imparato, volenti o nolenti, a vivere una quotidianità diversa, perlopiù tra le mura di casa, tornando a cucinare e rinunciando per lunghi periodi al rito dell’aperitivo, ma anche a vivere fuori casa tra mille precauzioni, con la mascherina sempre sul volto e il gel igienizzante a portata di mano. Tutto questo, come è facile immaginare, si riflette anche sull’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo dell’Istat. In cui, nel 2021, entrano 1.731 prodotti elementari (1.681 nel 2020), tra cui la macchina impastatrice - tra gli apparecchi per la lavorazione degli alimenti - un simbolo del primo lockdown, quando gli italiani si scoprirono popolo di panificatori e pizzaioli, e la bottiglia termica - tra gli utensili da cucina non elettrici e articoli domestici non elettrici - retaggio di quella rivoluzione green che la pandemia ha messo in secondo piano, ma che soprattutto le giovani generazioni non hanno alcuna intenzione di abbandonare. E poi, troviamo integratori alimentari, caschi per veicoli a due ruote, mascherine chirurgiche, mascherine FFP2, gel igienizzante per le mani, ricarica elettrica per auto, monopattino elettrico sharing, servizio di posta elettronica certificata e dispositivo anti abbandono.
Focus - Le abitudini degli italiani in pandemia secondo Coldiretti: l’impastatrice
Con oltre la metà delle famiglie italiane (52%) che, con l’emergenza Covid, prepara in casa pasta, pizza e dolci fai da te l’impastatrice è diventato un strumento irrinunciabile in cucina. Così la Coldiretti commenta il nuovo paniere Istat, con l’ingresso, tra l’altro, della macchina impastatrice. La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche a causa del lockdown ha spinto al ritorno della cucina casalinga con la riscoperta di ricette e dolci della tradizione. Una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia, magari con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli.
Se in passato erano, infatti, soprattutto i più anziani ad usare il matterello adesso la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di preparazione, proprio grazie alle nuove tecnologie che hanno registrato un boom di vendite durante la pandemia. Si cercano con attenzione la farine, soprattutto utilizzando quelle degli antichi grani storici o comunque made in Italy per sostenere l’occupazione, l’economia ed il territorio nazionale colpito dalla crisi.
Non a caso si è registrata nel 2020 una crescita boom degli acquisti di farina, cresciuti del 41% e delle uova che segnano un +16% proprio per effetto delle tendenza degli italiani a sbizzarrirsi preparando pasta e dolci fatti in casa, secondo un’analisi di Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi nove mesi dell’anno. Un fenomeno diffuso a livello globale tanto che il 2020 si è chiuso con un balzo nelle quotazioni internazionali del grano al top da 6 anni secondo l’analisi della Coldiretti per i contratti future alla chiusura annuale del Chicago Bord of Trade (CBOT) che registrano un aumento annuo del 14,6%.
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