La ristorazione italiana e mondiale è ancora ferma, o nel migliore dei casi vive di qualche “stop & go”, tra mille incertezze, che penalizzano fortemente non solo i ristoratori, in grande difficoltà da mesi, ma anche la filiera agroalimentare e del vino di maggior qualità. Per una parte della filiera enoica (ma non per tutti, soprattutto pensando alle tante piccole cantine italiane fortemente sbilanciate sulla ristorazione), le buone notizie continuano ad arrivare dalla Grande Distribuzione Organizzata (gdo), che è stato il vero pilastro per la tenuta dei consumi nel primo anno della pandemia e che continua a mostrare tassi di crescita importantissimi, come raccontano i dati Iri sul primo bimestre 2021, analizzati da WineNews.
Nel complesso, tra Iper e supermercati e libero servizio piccolo, gennaio e febbraio 2021, in Italia, hanno mosso 301,2 milioni di euro di vino, per 80,8 milioni di litri, con una crescita del +8,4% in volume sullo stesso periodo 2020 (quando la pandemia, va detto, non si era ancora dispiegata in Italia, ndr), e soprattutto del +18,6% in valore. Un dato, quest’ultimo, che conferma una volta di più che tanti italiani, con i ristoranti chiusi, hanno puntato su vini di maggior pregio e valore da portare sulle tavole di casa. Beninteso, i valori unitari sono ancora bassi, visto che, nel complesso, si parla di 3,7 euro al litro, nella media. Ma il trend è chiaro, ed è trainato soprattutto dai vini in bottiglia, che rappresentano la stragrande maggioranza del vino venduto, sia in volume che soprattutto in valore.
Le classiche bottiglie da 0,75 litri, infatti, hanno mosso vendite per 241,8 milioni di euro (+23,1%), per 45,6 milioni di litri (+14,3%), con un prezzo medio di 5,3 euro. Non di meno, che la crisi stia pesando sulle tasche degli italiani è un dato di fatto, e questo, dal punto di vista del vino, si legge nella conferma del brik come secondo formato più importante sia in valore che in volume, sia dalla crescita importante del bag in box. In particolare, il brik, che spunta un prezzo medio al litro di 1,5 euro, ha mosso 31,5 milioni di euro di vino in valore (+1,4%) e 21,2 milioni di litri in volume (+0,9%), mentre cresce a doppia cifra, seppur da valori assoluti ben più bassi, il Bag in Box, che fa +24,2% in valore (5,4 milioni di euro) e +16,3% in volume (3 milioni di litri), seppur con un prezzo medio di appena 1,8 euro al litro. In calo, invece, il segmento del “bottiglione”, ovvero dei contenitori fino a 2 litri, che tra gennaio e febbraio hanno fatto girare 14,7 milioni di euro (-0,8%) e 5,9 milioni di litri (-3%), con un prezzo medio di 2,5 euro al litro.
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