L’intuizione di quattro ragazzi per sfuggire alle costrizioni del lockdown, l’amore per il vino e per la natura e la volontà di mettere in pratica la teoria appresa sui banchi di scuola, l’esempio virtuoso di sinergie tra enti pubblici e singoli cittadini per riqualificare zone agricole depresse senza le lungaggini della burocrazia. C’è tutto questo nella storia di quattro studenti (classe seconda A) dell’Istituto “Antonio Zanelli” di Reggio Emilia, indirizzo tecnico agrario, che hanno trovato una vigna abbandonata, 6.000 metri quadrati nel Podere “La Riserva”, a Casalgrande Alto, hanno ideato un progetto di recupero, ne hanno discusso in classe e in famiglia e si sono poi presentati davanti al Comune di Casalgrande, proprietario del terreno, chiedendo e ottenendo, in pochi mesi, una concessione di tre anni.
I quattro ragazzi, di 16 anni, si chiamano Luca Aravecchia, Paolo Canelli, Alessandro Parenti e Simone Santini. È quest’ultimo che ha avuto l’idea, passeggiando intorno alla vigna abbandonata nel lockdown, come racconta a “La Gazzetta di Reggio”, che ne ha dato la notizia. Da lì la proposta ai tre amici, la condivisione con i compagni di classe, qualche ricerca su Internet e la proposta, in accordo con l’istituto scolastico, all’ente pubblico. “Quella vigna è di proprietà comunale ed è tra gli appezzamenti di terreno da affidare in gestione ai cittadini - racconta al quotidiano di Reggio Laura Farini, Assessore alla Scuola e ainGiovani del Comune emiliano (che è a sud-ovest del capoluogo) - solo che chi si era fatto avanti in precedenza aveva abbandonato i lavori da almeno due anni, provocando grossi danni alle piante, alcune anche crollate. Il progetto dei quattro studenti ci è sembrato fantastico e da sostenere con il massimo di disponibilità”.
L’obiettivo dei ragazzi, che, nei giorni scorsi, hanno già iniziato le potature delle vigne, è di bonificare e pulire il terreno, ripristinare il sistema di irrigazione, mettere in sicurezza le terrazze e riavviare la produzione delle viti di uva bianca e nera, col sogno di produrre un vino tutto loro. Per farlo avranno il sostegno di un loro insegnante, il professor Giovanni Notari, più le competenze di due professionisti messi a disposizione dall’amministrazione comunale, l’agronomo Alessandro Bertani e il presidente della cantina Emilia Wine, Davide Frascari. L’iniziativa prevede, in futuro, anche la piantumazione di alberi da frutto e l’allevamento delle api.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024