Le uova sono il simbolo alimentare della Pasqua e nelle tavole degli italiani a dominare saranno quelle di allevamento nazionale. Come rilevato da Confagricoltura, le galline ovaiole italiane sono in grado di soddisfare pienamente il fabbisogno del Belpaese, confermandosi un patrimonio costituito da quasi 13 miliardi di uova prodotte in oltre 2.600 allevamenti concentrati prevalentemente nel Nord Italia.
Le uova piacciono non solo per il loro valore nutritivo e la ricchezza delle vitamine - A (nel tuorlo), B9 (acido folico), B12 (la vitamina della memoria) e D - ma anche perché capace di fornire proteine nobili a costi contenuti. Le nostre uova sono state premiate dai consumatori, in particolare quelle degli allevamenti a terra che rappresentano ormai il 60% delle uova consumate e commercializzate nel canale della Gdo (dato Ismea) registrando il maggior incremento di consumi rispetto al 2019. Buoni i risultati per le uova più di “nicchia” provenienti dagli allevamenti all’aperto (+13,4%) e quelli di uova certificate biologiche.
“Gli avicoltori italiani - ricorda Simone Menesello, presidente della Federazione nazionale di prodotto allevamenti avicoli di Confagricoltura - allevano le galline secondo i dettami etici e di benessere animale, offrendo un prodotto sano e di qualità”. Menesello ha aggiunto che lo scorso anno ogni italiano ha consumato 219 uova. Con 2.631 allevamenti, 50,7 milioni di capi, 8,7 milioni in quanto a valore delle esportazioni e 5,7 milioni per le importazioni, il valore della produzione per il settore delle uova si attesta a 1,3 miliardi di euro. Numeri che dimostrano l’importanza di questo asset per l’agricoltura italiana.
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