Il mondo, piano piano, uscirà dalla pandemia, le cose ripartiranno, ed il grande vino italiano sarà tra i protagonisti materiali e simbolici della voglia di tornare alla vita che conoscevamo prima del Covid. Ne sono convinti in tanti, e si vede anche dagli investimenti sul settore. Come quello della Red Circle Investments, la società di investimento di Renzo Rosso, patron Diesel (e della cantina Diesel Farm, sui Colli Vicentini), che cresce ancora in Masi Agricola, uno dei nomi più importanti della Valpolicella e del vino italiano, ed ora al 7,5% del capitale (dopo esservi entrato con una quota del 5% nel maggio 2020, ndr), diventando il quarto socio più grande dopo la famiglia Boscaini, che tiene saldamente in mano l’azienda, con Sandro Boscaini (presidente Masi Agricola), Bruno Boscaini e Mario Boscaini che detengono ciascuno il 24,5% delle quote societarie di una delle pochissime cantine italiane quotate in Borsa, sul listino Aim.
Il Gruppo Masi, spiega una nota, nel 2020 ha fatturato 52 milioni di euro, con una quota export del 78% (in 140 Paesi del mondo) e con un Ebitda (il margine operativo lordo) dell’11%. Ed è anche una delle tre cantine italiane (insieme a Pasqua ed a Feudi di San Gregorio) scelte da Cassa Depositi e Prestiti ed Unicredit per inaugurare il “Basket Bond di filiera”, programma da 200 milioni di euro complessivi, e che ha visto Cdp e Unicredit sottoscrivere 21 milioni di euro complessivi di minibond a tasso fisso e della durata di 7 anni, emessi dalle singole cantine, compresa Masi.
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