L’Italia si dimostra ancora una volta un modello in Europa, e nel panorama internazionale, per i livelli di sicurezza alimentare, confermata dai risultati raggiunti anche in termini di residui di agrofarmaci: ha analizzato quasi il doppio dei campioni previsti dal programma europeo come requisito minimo, ed è tra i Paesi che effettuano il maggior numero di controlli dei residui di agrofarmaci negli alimenti, mostrando le migliori performance. Di questi, infatti, il 97,6% è risultato sicuro e conforme ai limiti di legge. A dirlo è la “Relazione annuale sui residui di agrofarmaci in Europa”, pubblicata dall’Efsa, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.
Il rapporto dell’Efsa offre una fotografia completa sul livello dei residui riscontrati nell’intero territorio comunitario per quanto riguarda i prodotti di largo consumo. Nel complesso, a livello europeo nel 2019 sono stati analizzati complessivamente 96.302 campioni di alimenti, dei quali il 96,1% è risultato entro i limiti di legge. L’Italia si pone quindi al di sopra della media Ue sia in termini di quantità analizzate, sia della qualità dei risultati raggiunti.
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