Se ci sono denominazioni del made in Italy che sono state capaci, fino ad oggi, di guadare la palude della pandemia senza subire troppi danni, ma anzi crescendo, per molte altre non è così. Tra queste, suo malgrado, una delle eccellenze della salumeria italiana, quella del Prosciutto Toscano Dop, una delle sei Denominazioni “di categoria (insieme a quelle celeberrime del Prosciutto di Parma e di San Daniele, del Prosciutto di Modena, di quello di Carpegna nelle marche, e di quello Veneto Berico-Euganeo, ndr), filiera che riunisce 20 aziende, con 1.500 addetti diretti e altri 2.500 lavoratori legati all’indotto. Che, nel 2020, secondo i dati del Consorzio del Prosciutto Toscano Dop, ha visto il fatturato scendere del -16,3% sul 2019. Così come la produzione, diminuita a 299.000 cosce salate. Gdo e cash & carry sono il principale canale di distribuzione del Prosciutto Toscano Dop: insieme, incidono per l’80% del turnover del comparto. Horeca. e piccoli dettaglianti rappresentano il restante 20%. A crescere, in controtendenza, il prodotto preaffettato in vaschetta, cresciuto del 6,1%, a 3,1 milioni di pezzi, anche grazie al boom dell’e-commerce delle insegne della Gdo. La pandemia ha influito anche sull’export del Prosciutto Toscano Dop, che dopo un 2019 in crescita, nel 2020 ha fatto -10%, con le vendite concentrate al 70% in Ue, soprattutto in Germania e Nord Europa, mentre tra i Paesi Terzi dominano Usa, Canada e Giappone.
“Il nostro comparto ha tenuto - commenta Fabio Viani, presidente del Consorzio del Prosciutto Toscano Dop - e ha saputo reagire a una situazione, anche sul piano macroeconomico, estremamente complessa, causa Covid-19. Difficile fare previsioni: per il 2021, puntiamo prudenzialmente a confermare i livelli produttivi del 2020 e a migliorare leggermente le performance economiche. In Italia, confidiamo nella graduale ripresa del canale Horeca, a partire dal secondo semestre; nel caso dell’export, segnali positivi arrivano dal Nord America, con un incremento degli ordini negli Stati Uniti, dove il Prosciutto Toscano Dop è commercializzato da cinque anni, e in Canada. In questi Paesi, infatti, la campagna vaccinale sta procedendo a ritmi sostenuti”.
Un dossier importante è quello dell’etichettatura unica che verrà adottata nei Paesi dell’Unione a partire dal 2022: “il Consorzio del Prosciutto Toscano Dop è totalmente contrario al sistema Nutriscore - continua Viani - l’etichetta a semaforo, infatti, rischia di penalizzare fortemente un prodotto agroalimentare naturale, di qualità e di grande tradizione come il nostro, fornendo informazioni incomplete e parziali ai consumatori. Sul tema, come Consorzio, siamo in costante dialogo sia con la Regione Toscana sia con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali”.
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