L’avevamo data, anche noi, appena due giorni fa, come cosa fatta, ma la cessione del credito d’imposta per le imprese che investono in innovazione nel piano Transizione 4.0, dopo l’approvazione delle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato della Repubblica ha subito lo stop della Ragioneria di Stato, e la misura è stata così stralciata dal maxi emendamento del Dl Sostegni. Ovvia la delusione delle associazioni agricole, da Confagricoltura - che ha perorato con convinzione la causa - alla Cia/Agricoltori Italiani, che adesso si aspettano dal Governo una soluzione tecnica che risolva lo stallo e salvi una misura importantissima per far ripartire gli investimenti nel settore primario, specie nella digitalizzazione e nella modernizzazione, pietra angolare dell’agricoltura 4.0, caposaldo anche del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
“La cessione del credito d’imposta per le imprese che investono in innovazione nell’ambito del piano Transizione 4.0, approvata dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nei giorni scorsi, è un intervento prioritario per la ripartenza e per la transizione ecologica. Lo stralcio dal maxi emendamento del Dl Sostegni determinato oggi dalle osservazioni della Ragioneria di Stato è un segnale sconfortante per le nostre imprese e contrario allo slancio con cui il Paese vuole affrontare la ripresa post pandemica”: così Confagricoltura commenta così quanto deciso con lo stralcio della misura dal maxi emendamento al Dl Sostegni per mancanza di copertura finanziaria. Il provvedimento, fortemente sostenuto da Confagricoltura, rappresenta un tassello fondamentale ai fini della ripresa che il Governo intende accompagnare e che vede proprio nell’innovazione il perno del programma di rinascita del Paese. “Ci auguriamo che, per il bene delle imprese italiane, venga trovata quanto prima una soluzione. Favorire gli investimenti è una priorità per la ripresa economica e per il rilancio delle attività, soprattutto se si vogliono raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile”, conclude Confagricoltura.
Ottimista la Cia - Agricoltori Italiani, secondo cui la misura potrebbe essere ripresa in nuovi provvedimenti come il Dl Sostegni bis, traguardando le indicazioni della Ragioneria di Stato, con una soluzione tecnica idonea. La decisione della Ragioneria di Stato - aggiunge Cia/Agricoltori Italiani - arriva come una doccia fredda e sembrerebbe ormai persa la battaglia se non fosse che, dopo un anno dalla nostra prima proposta nella Legge di Bilancio 2020 e durante i vari provvedimenti da inizio pandemia, si è aperto ora anche un fronte comune sul tema, tra forze sociali e politiche. Cia terrà conto, ovviamente, delle osservazioni della Ragioneria di Stato che ravvisa mancanza di copertura finanziaria, ma allo stesso tempo, come fatto fino ad ora, andrà avanti nel formulare altre proposte in vista dei prossimi provvedimenti.
“Restiamo fermamente convinti del valore strategico della cessione del credito d’imposta 4.0”, commenta il presidente Cia/Agricoltori Italiani, Dino Scanavino. “Per il settore agricolo, come per tutti i comparti produttivi, si tratta non solo di un’opportunità cruciale in un momento segnato dalla crisi di liquidità a causa della pandemia, ma anche della strada giusta da percorrere nell’ambito del piano Transizione 4.0 per incentivare gli investimenti in hi-tech e il rinnovo del parco macchine con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2, requisiti fondamentali per dare seguito al Green Deal Ue e per ridurre il rischio infortunistico. Senza dimenticare che l’integrazione con l’hi-tech, sostenuta dalla ricerca, è fondamentale per la produzione di cibo fresco e sano e, quindi, nella lotta a fitopatie e cambiamenti climatici”.
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