La ristorazione italiana, da un lato cerca di ripartire, sperando in una precoce revisione sul coprifuoco (che potrebbe essere spostato alle ore 23 in una prima fase, dal 24 maggio, secondo le indiscrezioni di stampa) ma anche in un anticipo sulla possibilità di fare servizio al tavolo anche al chiuso (ad oggi prevista dal 1 giugno e solo a pranzo, in zona gialla), dall’altro fa ancora i conti con un sistema di aiuti e sostegni che non ha mai funzionato a dovere. E, mentre ancora tutti aspettano di vedere nero si bianco la versione definitiva del prossimo decreto sostegni del Governo Draghi (che, secondo Adnkronos, dovrebbe arrivare tra giovedì e venerdì, e tra le novità prevedrebbe ristori in due fasi, una in automatico, “parametrati” secondo le perdite di fatturato come nelle precedenti edizioni, ed a integrazione a fine anno un saldo sulla base delle perdite effettive di bilancio, tenendo conto anche dei costi fissi sostenuti dalle imprese), il bilancio sulle misure già varate anche dal Governo Conte è ancora insoddisfacente.
Come quello sul “Bonus Ristorazione” voluto dall’allora Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, per sostenere gli acquisti di materia prima da parte dei ristoranti. Ebbene, secondo la Fipe/Confcommercio, “a nove mesi dall’entrata in vigore del decreto agosto, che conteneva il cosiddetto “bonus Bellanova” per l’acquisto di prodotti agroalimentari locali, i contributi alle aziende sono ancora fermi al palo. Dei 330 milioni di euro richiesti dalle 43.000 imprese che hanno fatto domanda, solo 211 milioni sono stati effettivamente erogati. E, cosa più preoccupante, il 25% delle aziende non ha ancora ricevuto un centesimo”. “Ci sentiamo presi in giro - commenta Fipe/Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi - è inconcepibile che un provvedimento sacrosanto, emanato e finanziato per far fronte a una situazione di emergenza, rimanga bloccato dai ritardi burocratici. Il Ministero delle Politiche Agricole e Poste Italiane devono velocizzare immediatamente le erogazioni agli imprenditori che hanno acquistato materiali agroalimentari e che hanno diritto ai contributi promessi. Migliaia di pubblici esercizi in questo momento stanno rialzando la testa ma si trovano ancora in bilico tra ripresa e fallimento. Ogni euro è prezioso, soprattutto quelli sui quali si è già fatto affidamento. Ci auguriamo che la situazione possa essere sanata quanto prima”.
Intanto, la stessa Fipe/Confcommercio, il 18 maggio a Roma, alla presenza tra gli altri del Ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, presenterà il suo Rapporto Ristorazione 2020, che approfondirà i numeri dell’anno più nero della ristorazione, e che illustrerà anche i risultati di un’indagine svolta tra gli operatori del settore sulle prospettive per il 2021, oltre al lancio della campagna di comunicazione #IlSolito, promossa in collaborazione con aziende come Coca-Cola, Lavazza, Perfetti Van Melle e Sanpellegrino.
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