Già rito irrinunciabile per gli italiani, l’aperitivo, in tempo di pandemia, è diventato protagonista delle cronache e del dibatto, tra chi lo ha additato come simbolo del non rispetto delle norme anti contagio, chi lo ha eletto a gesto di ribellione a norme da alcuni giudicate troppo severe, e chi, più semplicemente, non vi ha rinunciato del tutto, seguendo norme e buon senso. In ogni caso, così come tante altre cose sono cambiate in tempo di covid, anche l’aperitivo cambia, e soprattutto con l’arrivo della bella stagione, complice le giornate più miti e le graduali riaperture, diventa protagonista di pic-nic e barbeque dove ci si ritrova in compagnia, alla ricerca di benessere e tranquillità. Lontano dalla movida, bevuto sulla spiaggia, nel giardino di casa durante un barbeque, in mezzo al verde per pic-nic dove è concesso o seduti ai tavolini distanziati dei bar all’aperto all’ora del tramonto, l’aperitivo si reinventa ma resta l’occasione migliore per il ritrovarsi insieme, anche solo in coppia. Emerge da uno studio di Sanbittèr Aperitivo Cool Hunting, attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community lifestyle internazionali ed un pool di esperti tra sociologi e bartender, su come sta cambiando e come è cambiato il modo di fare l’aperitivo per gli italiani.
Il rito dell’aperitivo ha rappresentato per gli italiani da sempre “un momento di condivisione, sia di affetto che di cibo, con parenti ed amici”, “un’occasione di felicità e divertimento, da trascorrere con chi si vuole bene” e “il modo migliore per staccare da una giornata lavorativa”. Per questo motivo l’aperitivo si fa più ricercato e trasloca in spazi privati per una socialità più intima da condividere con i familiari e gli amici più stretti, distanziandosi, anche per la prevenzione dal Covid, da happy-hour, aperi-cene a buffet in bar affollati. La prudenza da pandemia non ha fatto calare l’amore per la socialità, ma l’ha fatta traslocare in luoghi meno caotici e più contemplativi come giardini, e, in quelle città dove è possibile frequentarli, parchi e spazi verdi. Lo si può notare dal comportamento su Internet e sui Social degli italiani: nell’ultimo anno le ricerche online sulla cura delle piante sono aumentate del 316% e su Instagram i post con #balcony hanno superato i 3 milioni di foto e quelli con #balconygardening oltre 100.000.
L’organizzazione di aperitivi all’aria aperta è strettamente legata anche ai benefici psicofisici dovuti al trascorrere del tempo in spazi verdi a contatto con la natura. Secondo uno studio recente, più ci si allontana da spazi chiusi e dai contesti urbani meglio è: trascorrere almeno 120 minuti a settimana in mezzo al verde. Oltre allo stress psicologico, al colesterolo e alla pressione sanguigna, a diminuire è anche il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete, asma e allergie. Inoltre, a contatto con la luce del sole il corpo produce vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa, per e per il corretto funzionamento del sistema immunitario, e trascorrere del tempo all’aria aperta immersi nel verde di un giardino, di un parco o di un bosco aumenta il livello di serotonina nel corpo e calma la mente.
Preparare aperitivi e ritrovarsi in spazi aperti riduce inoltre il rischio di contagio del virus. Secondo gli epidemiologi “le attività all’aperto sono sicure”. Una teoria suffragata anche da uno studio irlandese, secondo il quale soltanto lo 0,1% dei casi totali registrati in Irlanda da inizio pandemia sono riconducibili a contagi presi lontani dalle mura di casa o da luoghi chiusi. Lo studio evidenzia, ancora una volta, come sia fondamentale stare all’aperto più che rimanere al chiuso dove il virus corre davvero. Ed Lavelle, professore di biochimica al Trinity College di Dublino e dal 2013 presidente della Società irlandese di Immunologia, ha affermato che “i risultati convalidano molte delle tesi provenienti dagli Stati Uniti” e “dimostrano che le attività all’aperto sono sicure. Andare in un bar all’aperto”, ha sottolineato, “è molto sicuro”.
Non cambiano i valori e la voglia di ritrovarsi, ma cambiano le modalità di fare l’aperitivo, riscoprendosi molto più affine al pic-nic di quanto non si pensasse, a partire già dall’origine etimologica. Infatti il termine “pic-nic” deriva dal termine francese composto “piquenique”, che abbina “piquer” (prendere, rubacchiare, spilluzzicare) all’arcaico “nique” (piccola cosa di poco valore). Quindi etimologicamente la parola significa letteralmente “prendere qualcosa di piccolo”, proprio ciò che si fa con appetizer, finger-food e stuzzichini durante il momento tradizionale dell’aperitivo. Ma oggi pic-nic ha in comune con il momento dell’aperitivo anche il piacere del contatto con la natura e la partecipazione di più persone che provvedono a portare singolarmente il cibo che viene poi condiviso, senza avere l’ufficialità e lo sfarzo del convivio aristocratico-nobiliare o, tornando alla contemporaneità, della mondanità e della calca tipica degli happy-hour.
Come cambia quindi l’aperitivo ai tempi del Covid? Sempre più legato alla natura e agli spazi aperti, l’arte dell’aperitivo si reinventa, trasloca su un prato pubblico o in una cornice romantica come al mare o al lago, e può diventare “aperigreen”, ovvero la tendenza a incontrare gli amici per un brindisi immersi nel verde a contatto diretto con la natura, oppure essere parte integrante di un “pic-nic gourmet”, un’evoluzione più raffinata e glamour del pic-nic, inteso come una nuova esperienza di gusto non più affrettato o improvvisato, ma con le sue regole di bon-ton, che permettono di godersi un pasto d’eccellenza, con cibo di qualità e cocktail più elaborati. Il tutto in tutta tranquillità e sicurezza, all’aria aperta tra la natura.
Dal pic-nic al barbeque, il mondo dell’aperitivo si sposa anche con quest’altra modalità di consumo di cibo e di convivialità con parenti e amici. Complice l’arrivo delle stagioni più calde, sono davvero tanti gli italiani che hanno riscoperto la tradizionale grigliata all’aperto: ne è una prova il boom di ricerche online e di vendite per barbecue e fornelli da esterno registrato nel mese di marzo. Piatti succulenti, carne cotta in maniera naturale, da abbinare a cocktail analcolici e aromatizzati, per ritrovare momenti di convivialità all’insegna del gusto e della buona compagnia.
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