Tra i tavoli di alcuni di loro, si è scritta la storia d’Italia, culturale e politica, dell’Ottocento. Altri sono partiti dalle loro città per diventare marchi-icona del buon vivere all’italiana che ha conquistato il mondo. Dal Caffè Gilli al Caffè Paszkowski di Firenze, dal Caffè Baratti & Milano di Torino all’Harry’s Bar di Venezia, dalla Pasticceria & Liquoreria Marescotti di Genova al Ristorante Savini di Milano, dal Palazzo del Freddo - Gelateria Fassi al Ristorante Angelino ai Fori a Roma, dal Caffè dei Costanti di Arezzo al Ristorante Umberto di Napoli, sono solo alcuni dei locali storici d’Italia, spesso cuori culturali e sociali delle loro città, e tra le tipologie di locale che più hanno sofferto e stanno soffrendo i colpi della pandemia.
E che ora diventano “sindacato”, con la nascita de “Gli Storici”, il primo sindacato di categoria che punta a rappresentare i pubblici esercizi, bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, che, oltre ad essere in attività da più di 70 anni, hanno scritto un pezzo della storia italiana. Locali particolari, unici, la cui tutela e valorizzazione è il primo e più importante obiettivo del nuovo sindacato, che si pone come interlocutore privilegiato con le istituzioni e la politica.
La presentazione il 30 giugno a Roma, con il viceministro dello Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin ed il direttore Centro Studi Fipe/Confcommercio, Luciano Sbraga, che illustrerà i risultati di una ricerca sulla demografia dei Pubblici Esercizi nei centri storici delle principali città italiane.
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