“La ristorazione devastata dal Covid, con perdite di oltre 40 miliardi di euro dal 2020 a oggi, ma anche la ristorazione che ha saputo reinventarsi per sopravvivere, e quella che è ripartita e sta ripartendo ancora. Per non fermarsi mai più, si spera, anche se le prospettive tornano preoccupanti, in attesa di capire se e come verrà introdotto il green pass per andare al ristorante al chiuso. Tanti temi che si legano ad uno, fondamentale: quello del lavoro, tema diventato critico con la pandemia, tra sussidi all’occupazione che hanno funzionato poco e male, ma anche la mancanza di manodopera e professionalità quando le cose sono ripartite. E proprio "Costruire un Nuovo Futuro: il Lavoro”, è il tema scelto per “Identità Milano 2021”, la kermesse di “Identità Golose”, di scena dal 25 al 27 settembre, nel capoluogo della Lombardia. Perchè così come recita l’articolo 1 della Costituzione, “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Ed il lavoro è una vera emergenza, anche nella ristorazione. “Se prima non risolveremo questo drammatico problema, se non restituiremo alle donne la dignità professionale persa con la crisi, se i giovani saranno ancora a lungo parcheggiati in un limbo economico, sarà inutile parlare di quale cucina avremo usciti dalla pandemia, se le persone avranno più voglia di innovazione o tradizione, di pizze gourmet o pizze margherita, di dessert al piatto o torte da tagliare a fette, di pesce, carne o verdure, di gelato gastronomico o gusti classici, eternamente quelli. E anche quale vino e quale servizio, al ristorante come in albergo. Prima il lavoro!”, spiegano Paolo Marchi e Claudio Ceroni, fondatori di “Identità Golose”.
Secondo cui, nel prossimo futuro, anche per la ristorazione, la priorità sarà “avere ben chiaro che le sicurezze riguarderanno, prima di qualsiasi altro aspetto, la qualità della vita e la sicurezza del posto di lavoro, impieghi e stipendi che rispettino la dignità delle persone. Nutrirsi bene per non rischiare di ammalarsi, e in tal senso medici e nutrizionisti diventeranno i migliori consiglieri degli chef, ma anche imparare a convivere con il covid con intelligenza e disciplina per potere lavorare e dare lavoro perché non si va lontano nel tempo con i locali aperti a singhiozzo e pochissime figure coinvolte tra sala, cucina e cantina. E speriamo sarà anche il momento per chi ci governa di saper ragionare in modo sofisticato e articolato distinguendo le caratteristiche e le necessità delle diverse tipologie di esercizi, il momento di riscoprire nei ristoranti non solo luoghi in cui le relazioni possono avvenire in sicurezza, ma in cui talenti, professionalità ed eccellenze del territorio sono coltivati e preservati. Beni inestimabili che non possono essere sacrificati sull’altare del pressappochismo e dell’incompetenza”.
Tematiche delicate, decisive per il futuro che, tra un cooking show ed un dibattito, saranno sviscerate con in nomi più importanti della ristorazione italiana e mondiale: da Cristina Bowerman ad Errico Recanati, da Franco Pepe ad Alain Ducasse, da Enrico Bartolini a Joe Bastianich, da Carlo Cracco ad Andrea Berton, da Antonia Klugmann ad Alfio Ghezzi, da Massimiliano Alajmo a Corrado Assenza, da Davide Oldani a Moreno Cedroni, da Pino Cuttaia a Gianfrano Pascucci, da Mattero Baronetto a Matias Perdomo, da Josep Roca a Riccardo Camanini, da Niko Romito a Massimo Bottura, da Enrico e Roberto Cerea a Mauro Uliassi, da Ciccio Sultano a Philippe Léveillé, da Isabella Potì a Simone Padoan, tra gli altri, passando per produttori di vino come Dominga Cotarella (Famiglia Cotarella), Roberta Ceretto (Ceretto), Caterina Mastella Allegrini (Villa della Torre - Allegrini), Alberto Tasca (Tasca d’Almerita) e Lorenza Sebasti (Castello di Ama) che accenderanno i riflettori su un tema più volte affrontato da WineNews, quello della ristorazione di alto livello che cresce nelle cantine più importanti del Belpaese. Passando per personaggi della cultura italiana come Davide Rampello, direttore e curatore artistico, e Gianmario Verona, Rettore dell’Università Bocconi, e manager come Almir Ambeskovic, ceo di TheFork, per citarne alcuni.
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