Guardare oltre la pandemia, con la consapevolezza sia della forza del made in Italy agroalimentare nel mondo, che della necessità di tornare a fare programmazione ed investimenti, anche grazie ad un rinnovato rapporto tra imprese e mondo finanziario. Ma anche ad una maggiore formazione delle imprese agricole sul fronte del rapporto con le stesse banche, e con la creazione di figure professionalizzate e di supporto alle stesse imprese. È il messaggio lanciato da Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, la più importante rappresentanza delle imprese agricole italiane. “Per il settore agroalimentare l’anno corrente potrebbe chiudersi con il livello record di 50 miliardi di euro di prodotti Made in Italy destinati ai mercati esteri. Un risultato importante, ancor più perché dà forza a tutto il sistema economico. Per questo è fondamentale impostare, in una logica nuova, i rapporti tra finanza, credito e imprese del settore. Bisogna tornare a programmare lo sviluppo e ad investire. Siamo attivamente impegnati a promuovere un’alleanza tra mondo finanziario-bancario e quello produttivo. Muoversi in sintonia serve al sistema agricolo e agroalimentare ma anche a tutto il Paese, ancor più oggi”.
“Il nostro obiettivo - spiega ancora Giansanti - è di migliorare le relazioni con il sistema finanziario e bancario, riducendo l’asimmetria informativa verso le imprese; di accrescere competenze e strumenti per un’idonea diagnosi della situazione economico-finanziaria aziendale; di allargare gli orizzonti dell’impresa alle fonti di finanziamento anche non bancarie. In quest’ottica è ottima pure l’iniziativa dell’Ismea di promuovere la finanza di mercato per le imprese del settore agroalimentare”.
Ma, oltre che creare relazioni più efficaci, spiega Confagricoltura, si punta alla formazione. Dal primo corso, realizzato in collaborazione con Enapra, sono uscite le prime 20 figure professionali specializzate che opereranno in Confagricoltura nei territori: per l’elaborazione di una “reportistica” finanziaria in grado di valutare anche la capacità, presente e futura dell’impresa, e per far fronte all’attività di assistenza e consulenza aziendale, anche e soprattutto nell’attuale fase di emergenza e di incertezza e quindi in quella successiva di rilancio e sviluppo delle attività.
“Relazioni con gli stakeholder e riassetto organizzativo sono finalizzati a favorire la programmazione e il consolidamento delle imprese - conclude il presidente di Confagricoltura - un’opportunità di sviluppo quanto mai essenziale nell’attuale contesto economico e finanziario, sempre più dinamico”.
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