Nell’anno orribile della pandemia, il 2020, il settore della ristorazione è stato il più colpito, e a certificarlo sono i numeri diffusi dall’Istat che oggi ha pubblicato la stima aggiornata dei conti economici nazionali con i dati relativi anche ai consumi delle famiglie, da cui emerge che lo scorso anno gli italiani hanno speso 124 miliardi di euro in meno sul 2019. Un calo sul quale pesa in particolare la performance di alberghi e ristoranti che, insieme, hanno fatto registrare una flessione, a prezzi costanti, di 43,8 miliardi, di cui oltre 30 sono da imputare alla sola ristorazione. Per contro, le cose sono andate meglio per quanto riguarda i consumi alimentari in casa, per le comunicazioni e per i beni e servizi legati all’abitazione, che nel 2020 sono cresciuti rispettivamente di 2,9, 0,6 e 1,5 miliardi di euro.
“Questi numeri - commenta Fipe/Confcommercio - dimostrano ancora una volta che le nostre percezioni erano corrette: la ristorazione è rimasta paralizzata per un anno intero e i ristori arrivati non sono stati minimamente sufficienti per riequilibrare le perdite. L’auspicio è che, da questo momento in poi, si decida di puntare con maggior decisione su un settore strategico per l’offerta turistica del nostro Paese, rilanciandolo anche attraverso politiche di sviluppo da sostenere attraverso i fondi del Pnrr”.
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