Il procedimento è quello di sempre: si seleziona il frutto al punto giusto di maturazione per poi fermentarlo in contenitori di acciaio inox grazie all’aggiunta di lieviti. Solo che qui non si sta parlando di vino prodotto dall’uva ma di vino ricavato da … banane. L’idea, decisamente creativa, è di Bodegas Platé, azienda vinicola di Tenerife, nelle Isole Canarie, che, guidata da un’attività di ricerca e sviluppo, ha dato vita al primo “vino” di banana Igp, con l’obiettivo di azzerare gli sprechi legati al commercio e l’esportazione della frutta - la grande distribuzione scarta, infatti, i prodotti che, pur essendo di alta qualità, non rientrano nello standard estetico richiesto per la commercializzazione - e che adesso arriva in Italia grazie a Gusto Canario, importatore ed e-commerce nato dall’esperienza di un gruppo di imprenditori italiani che tra le specialità delle Isole Canarie ha selezionato il bianco semisecco e il fruttato a base di banane, vini innovativi dal gusto originale per accompagnare un aperitivo, carni bianche ma anche il pesce, un risotto delicato o un dessert.
Le banane utilizzate da Bodegas Platé sono fornite da agricoltori indipendenti locali che utilizzano metodi tradizionali. La cantina di Tenerife produce anche creme d’aceto a base di peperone rosso, mango, maracuja, mora e ovviamente banana, sempre seguendo la filosofia di azzerare gli sprechi legati al commercio e l’esportazione della frutta. La banana, ad esempio, introdotta nell’arcipelago dai marinai portoghesi già nel VI secolo d.C., ha trovato alle Canarie un terreno e un ambiente ideale che ne hanno favorito la diffusione, fino a rendere queste isole il primo produttore fra i Paesi europei. Nel 2017 però 17 milioni di chili di banane sono stati gettati per evitare che il loro prezzo crollasse a causa della sovrabbondanza. In questa ottica, Bodegas Platé sfrutta una materia prima talmente abbondante nell’arcipelago che in altro modo andrebbe buttata.
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