La grande distribuzione, come noto, è stata la vera scialuppa di salvataggio dei consumi di vino in Italia nella tempesta della pandemia, con tanti italiani che, nei mesi più duri del lock down, hanno spostato i loro consumi enoici dai ristoranti chiuse alle proprie case, facendo registrare crescite a doppia cifra negli acquisti di vino allo scaffale. Ma ora che le acque stanno tornando calme e la ristorazione ha ripreso a navigare a buona velocità, le cose stanno tornando alla normalità. Anche se le vendite di vino vino continuano a crescere nei supermercati, seppur molto più lentamente: nei primi 9 mesi 2021, +2% a volume e +9,7% a valore (sullo stesso periodo del 2020). A dirlo i dati della ricerca Iri per Vinitaly, che sarà presentata nella sua interezza a “Vinitaly Special Edition” 2021 (a Veronafiere, dal 17 al 19 ottobre).
Dati che, al contempo, confermano sia il ritorno al consumo fuori casa, sia, però, il fatto che gli acquisti nei supermercati si rivolgono sempre più spesso a vini di fascia più alta, visto le vendite di vino Doc crescono del 4,8% e quelle di bollicine del 27%, ma soprattutto che i valori crescono molto più dei volumi. Nella classifica dei vini più venduti in assoluto, sottolinea la ricerca, vanno sottolineati i cali delle vendite a volume del Lambrusco (-6,7% in volume e -6,3% in volume, con il vino emiliano che rimane comunque il vino più venduto in Gdo, davanti al Chianti, in crescita del +8,7 a valore, e del Montepulciano d’Abruzzo, a +3,2%), della Barbera (-10,6%%) e della Bonarda (-4,9%) e gli aumenti del Vermentino (+25,7%) e della Valpolicella (+23,9%). Crescono i vini blasonati nella classifica dei “Vini Best”, cioè quelli con maggior tasso di crescita: in terza e quarta posizione, ci sono Barolo (+42,8%) e Brunello di Montalcino (+41,5%), che, però, nel 2020 avevano risentito molto dei lockdown. Le prime posizioni del podio di questa particolare classifica, utile per individuare i trend, sono occupate dal Lugana (+46,4%) e dal Sagrantino di Montefalco (+43,7%).
Complessivamente una conferma dell’ampia gamma di vini di qualità presente negli scaffali della distribuzione moderna offerti a prezzi convenienti.La ricerca Iri per Vinitaly dettaglia le dinamiche delle vendite: i vini a denominazione d’origine, nella classica bottiglia da 0,75 litri, continuano a performare molto bene, seguendo un trend che prosegue da anni: i vini Doc crescono del 4,8% a volume e del 10,8% a valore; i vini Igp crescono del 3,6% a volume e del 8,1% a valore. Le bollicine vendono più del vino fermo, registrando una crescita rilevante del 27,1%. Male tutti gli altri formati: bottiglioni di vino comune, brik, bag in box. Le bottiglie a marca del distributore, invece, crescono del 3,0% nel formato da 0,75lt, ma calano del 2,9% nel totale. Per i prezzi, prosegue la tendenza degli ultimi anni di una progressiva rivalutazione del valore del vino nella gdo: 3,9 euro a bottiglia il prezzo medio complessivo del vino, 5,6 euro a bottiglia delle bollicine.
“La dinamica dei prezzi e delle promozioni assume una valenza importante in uno scenario di progressiva normalizzazione, come vedremo nella tavola rotonda a “Vinitaly Special Edition” 2021 - ha spiegato Virgilio Romano, Business Insight Director Iri - analizzeremo i trend per capire quali vantaggi e opportunità potrà cogliere la distribuzione moderna, anche nei rapporti con le cantine dedicate all’Horeca”. La ricerca completa di Iri sarà presentata lunedì 18 ottobre (ore 10/12, Sala Rossini, Veronafiere), e discussa da Alessandra Corsi (Conad), Francesco Scarcelli (Coop Italia), Giuseppe Cantone (MD Spa), Marcello Ancarani di Federvini (e direttore vendita Italia del Gruppo Santa Margherita) ed Enrico Gobino di Unione Italiana Vini e (direttore marketing Gruppo Mondodelvino).
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024