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MATERIE PRIME ED ENERGIA

Rincari, appello del Consorzio Montasio Dop. Si alzano i prezzi del formaggio, per salvare le stalle

Romanzin: “riconoscere il corretto valore al prodotto per remunerare di più il latte alla stalla e assicurare la qualità di ciò che arriva in tavola”

A partire del 2022, con ogni probabilità, la tempesta di rincari di materie prime ed energia si farà sentire anche sugli scaffali del vino della grande distribuzione organizzata, come abbiamo raccontato qui. Ma, per alcune filiere e prodotti, la pressione è già letteralmente asfissiante. A denunciarlo, dopo gli appelli di tante organizzazioni di categoria, è anche il Consorzio di tutela del formaggio Montasio Dop, uno dei formaggi più antichi d’Italia (le origini vengono fatte risalire ai frati Benedettini del 1200, i primi documenti con la dicitura “Formaggio Montasio” sono i prezziari della città di San Daniele, datati 1773, che stabiliscono il prezzo del Montasio di molto superiore alla media degli altri formaggi). Che, per voce del direttore, Renato Romanzin, lancia un grido d’allarme che arriva da allevatori e produttori, che fa riflettere. E la cui sintesi è un invito che, in realtà, dovrebbe valere sempre, e cioè quello a “riconoscere il corretto valore al prodotto per remunerare di più il latte alla stalla e assicurare la qualità di ciò che arriva in tavola”.
“La stretta soffocante dovuta al continuo aumento dei prezzi delle materie prime, sia sul fronte dall’energia che sull’alimentazione degli animali (cereali, mais, soia, e così via) - spiega Romanzin - fa sì che l’attività lattiero-casearia stia subendo delle significative conseguenze; gli allevatori sono sotto pressione da un rialzo dei costi che ne ha drasticamente ridotto la marginalità. Una situazione ormai insostenibile che richiede un intervento comune e in concerto con i diversi attori della filiera al fine di individuare forme concrete d’intervento idonee a mitigare l’effetto rincari”.
Secondo Romanzin, i primi a dover intervenire sono gli intermediari, ovvero coloro che dai caseifici portano il prodotto, in questo caso il Montasio, ai consumatori. Ovvero la distribuzione. “Facciamo un appello alle catene distributive che più tengono all’italianità e al nostro Paese affinché ci vengano incontro e recepiscano l’effettiva difficoltà. Occorre che tutta la filiera sia compatta nell’affrontare questi problemi affinchè venga riconosciuto il corretto valore del nostro prodotto sotto il profilo della qualità, del controllo e della genuinità. Siamo convinti che solo attraverso un miglioramento della situazione economica degli allevamenti e con una più equa reddittività delle produzioni lattiero-casearie, gli allevatori potranno portare avanti gli ingenti sforzi già sostenuti e continuare a dare il loro contributo al raggiungimento delle ambiziose sfide di tutela ambientale, climatica e di benessere animale sulla quale stanno lavorando. Diventa quindi necessario creare le giuste condizioni per garantire un’adeguata remunerazione all’intera filiera, una filiera, quella associata al nostro Consorzio, che vanta oltre 873 allevatori, 42 caseifici produttori e 15 stagionatori. In questo senso il formaggio Montasio Dop subirà un lieve ritocco di prezzo con un incremento del 7-8% all’etto con l’obiettivo di riuscire a remunerare il latte alla stalla di 3-4 centesimi al litro in più. Dobbiamo fare in modo di riequilibrare la situazione per sollevare gli allevatori e continuare a garantire ai consumatori prodotti sicuri e di qualità”.

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