La prospettiva di un Natale più normale rispetto allo scorso anno, col ritorno della convivialità a tavola tra pranzi e cenoni nelle case e nei ristoranti, ma anche i regali enogastronomici, fa volare la produzione alimentare italiana, che fa segnare un +5,6% per garantire le forniture durante le feste di fine anno, in cui tradizionalmente si verificano i valori più elevati di consumi di cibo e bevande di tutto l’anno. A dirlo è un’analisi Coldiretti, su dati Istat sull’andamento tendenziale della produzione industriale ad ottobre 2021, che registra un aumento dell’attività produttiva nonostante gli effetti negativi dell’aumento dei costi energetici. L’agroalimentare, precisa la Coldiretti è la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano al periodo natalizio, dal Natale al Capodanno. La spesa alimentare è anche uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché l’agroalimentare, dai campi fino a negozi e ristoranti, è la prima filiera estesa dell’Italia con un fatturato di 575 miliardi di euro. I risultati positivi ottenuti sul piano industriale, conclude la Coldiretti, devono però trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione.
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