Come e cosa mangiavamo in passato? Se la cucina ha dovuto fare i conti con i nuovi stili di vita, ingredienti fino a qualche decennio fa introvabili o sconosciuti, tecniche culinarie che si sono evolute anno dopo anno, una “rivoluzione” che ha lasciato il segno è senza dubbio quella degli strumenti con innovazioni e scoperte tecnologiche che hanno creato nuovi modi di conservare ed elaborare gli alimenti ma anche rendere fattibili tante ricette oggi di uso quotidiano. Ono Exponential Farming, start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech, ha raccolto alcune principali innovazioni che hanno cambiato per sempre il nostro modo di mangiare.
Ad iniziare dalle pentole, i cui primi esemplari, escludendo gli attrezzi rudimentali degli uomini primitivi, risalgono al periodo neolitico. I primi utensili erano in bronzo, che è poi stato sostituito dal ferro e, in epoca rinascimentale, dal rame. Ma è solo con la rivoluzione industriale che nascono pentole simili a quelle che ancora oggi utilizziamo. L’invenzione più tecnologicamente avanzata, in questo campo, è la pentola a pressione, progettata nel 1680 dello scienziato francese Denis Papin (all’epoca incompreso) e che permette di cuocere il cibo con tempistiche ridotte e mantenendone intatti sapori e proprietà.
E cosa potremmo fare senza poter conservare cibi e bevande nel frigorifero? Altra invenzione francese, firmata dall’ingegnere Ferdinand Carré e dal fratello Edmond, i primi a costruire, nel 1860, un apparecchio in grado di garantire una produzione continua di ghiaccio, sfruttando l’abbassamento della temperatura provocato dal passaggio di stato da liquido a gassoso.
Tra le più grandi invenzioni va citata la cucina a gas che ha mandato in pensione quelle con stufe a legna o carbone. Nel 1826 James Sharp, britannico, brevetta la prima stufa a gas e, nel 1837, viene avviata la fabbricazione su scala industriale. Era il 1851 quando l’inventore presenta una delle sue macchine all’esposizione universale di Londra. Il risultato? Un grande entusiasmo e un successo clamoroso di pubblico a partire dal 1880.
È invece un italiano l’inventore della macchina del caffè espresso: a brevettare il primo macchinario di questo tipo è infatti, nel 1901, l’ingegnere Giuseppe Bezzera. Un imprenditore, Desiderio Pavoni, credendo da subito nell’invenzione, ne avvia la fabbricazione in serie: il caffè prodotto con questo apparecchio conservava però uno sgradevole sapore di bruciato, per via del vapore utilizzato nel processo. Un inconveniente risolto dal grande Giò Ponti, che nel 1948 realizza la “Cornuta”, la prima macchina del caffè espresso a caldaia orizzontale. Successivamente Achille Gaggia apporta un ulteriore miglioramento inventando il sistema a pistone e creando la prima macchina capace di fare la famosa crema di caffè.
Ma sono anche le nuove epoche a creare le nuove esigenze. Con il cambiamento climatico, nasce l’esigenza di sfruttare la tecnologia per garantire approvvigionamento alimentare anche in periodi di emergenza o in aree solitamente inadatte all’agricoltura. È il caso della prima piattaforma di agricoltura verticalecompletamente automatizzata, sviluppata in Italia da Ono Exponential Farming. Brevettata per la coltivazione idroponica indoor, la piattaforma è un ecosistema al cui interno possono essere coltivati, tutto l’anno e senza uso di pesticidi e prodotti chimici, ortaggi e cibi del futuro come alghe e insetti.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024