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Il vaccino obbligatorio per i lavoratori over 50 “piace” all’agricoltura italiana

I commenti positivi alla misura (in vigore dal 15 febbraio 2022) di Confagricoltura e di Coldiretti
Coldiretti, Confagricoltura, LAVORO, OVER 50, PANDEMIA, VACCINI, Non Solo Vino
I vaccini a Marsala nel “Mercato Campagna Amica” by Coldiretti

Piace e rassicura le organizzazioni agricole italiane, da Confagricoltura a Coldiretti, l’obbligo vaccinale per accedere ai luoghi di lavoro per gli over 50, che sarà in vigore dal 15 febbraio 2022, quando per “lavoratori pubblici e privati” sarà necessario il cosiddetto “Green Pass Rafforzato”. “L’introduzione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori ultracinquantenni è un provvedimento importante per arginare il Covid, ma deve essere analizzato in un contesto più ampio per garantire gli equilibri utili all’avvio della prossima stagione dei raccolti”, commenta Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, che sottolinea come, in Italia, quasi il 35% della manodopera in agricoltura ha più di 50 anni. Stando ai dati Inps, l’obbligo vaccinale disposto dal Governo riguarda 356.070 operai su un totale di 1.049.336. Un terzo degli addetti (390.000) è straniero, di cui il 60% di provenienza extracomunitaria. Molti hanno ricevuto vaccini non riconosciuti dalle autorità sanitarie europee e altri non sono proprio vaccinati.
“Tra poche settimane si avvierà la stagione dei primi raccolti e le aziende agricole attendono l’arrivo di lavoratori extracomunitari, ma sono ancora molte le questioni aperte che, a nostro avviso, devono trovare un equilibrio in ambito internazionale. Il super green pass per gli over 50 è una di queste, così come il riconoscimento dei diversi vaccini somministrati extra Ue. Bene ha fatto il Governo italiano a mettere in atto tutti i provvedimenti per contrastare la nuova ondata di Covid - precisa Giansanti - ma due anni di pandemia hanno palesato evidenti difficoltà nel trovare soluzioni condivise dagli Stati per garantire il flusso e la permanenza dei lavoratori stranieri nel settore primario”.
“Siamo, inoltre, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Flussi 2021 appena approvato - aggiunge il presidente Confagricoltura - e della conseguente circolare interministeriale per conoscere le date e i dettagli per avvalersi delle quote di lavoratori in agricoltura”. Dopo la sperimentazione del 2020, nell’ambito dei 42.000 addetti stagionali previsti dal Decreto nei settori agricolo e turistico-alberghiero - ricorda Confagricoltura - è prevista una quota di 14.000 unità riservata alle istanze presentate dalle organizzazioni professionali agricole per conto dei datori di lavoro. “Il nostro appello - conclude Giansanti - è di mettere in atto tutte le soluzioni possibili per risolvere i problemi pratici ed evitare che le giuste misure per contrastare l’emergenza sanitaria impattino con le necessità delle imprese agricole di garantire continuità produttiva e pertanto alimenti per tutta la popolazione”.
Positivo anche il commento di Coldiretti, che sottolinea, però, che “in agricoltura il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore vede impegnati stranieri provenienti anche da Paesi dove vengono utilizzati sieri come il vaccino russo Sputnik russo o il cinese Sinovac, che non sono riconosciuti in Italia, con il rischio concreto della perdita dei raccolti. Con la piena ripresa delle attività agricole è facile dunque prevedere l’accentuarsi della mancanza di lavoratori necessari nelle campagne per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione in un momento in cui con la pandemia da Covid - continua la Coldiretti - si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali come l’energia e il cibo”.
“Per garantire l’adeguata copertura degli organici necessari a salvare i raccolti è urgente dunque adottare con strumenti concordati con i sindacati, che consentano anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi” afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini che chiede “un piano per la formazione professionale e misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro”. Intanto, la stessa Coldiretti ha trasformato, per un giorno, a Marsala, in Sicilia, il “Mercato Campagna Amica” by Coldiretti in un hub dove è stato possibile vaccinarsi.

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