I 10,83 miliardi di litri (+5,4%), per 33,66 miliardi di euro (+13,4%) di vino esportati nei 12 mesi che vanno da settembre 2020 a settembre 2021, segnano un vero e proprio record nel commercio enoico mondiale, con il prezzo medio più alto mai registrato, pari a 3,11 euro al litro, come emerge dai dati dell’Observatorio Español del Mercado del Vino, che sottolinea come la crisi del 2020, provocata dalla pandemia di Covid-19, sia stata sì molto dura, specie in termini di calo dei fatturati, ma tutto sommato breve in quanto a durata, almeno nella sua fase acuta. I vini dal maggior valore aggiunto, ossia spumanti e imbottigliato, sono stati i protagonisti della ripresa del 2021, dopo aver patito più di tutti il calo del 2020. Crolla invece il formato del bag-in-box, che aveva retto bene durante la pandemia, con il commercio dei vini sfusi che invece resiste, ma a prezzi medi che perdono qualcosa. In termini di crescita percentuale, a valore, la Francia, primo esportatore di vino al mondo, fa segnare nei 12 mesi il +26%, restando dietro a Italia e Spagna in termini di volumi, con il Paese iberico in crescita del +17,4%. La scomparsa pressoché totale dal mercato cinese, a causa dei dazi voluti da Pechino, trascinano giù le vendite dei vini australiani, ma non vanno bene neanche le esportazioni di Cile e Nuova Zelanda, al contrario di Sudafrica e Portogallo.
Gli 11 Paesi esportatori più importanti - Francia, Italia, Spagna, Cile, Australia, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Germania, Portogallo, Argentina e Sudafrica - valgono l’87,8% dei volumi e l’87,1% del valore totale del vino esportato a livello mondiale tra settembre 2020 e settembre 2021. La somma di Italia, Francia e Spagna rappresenta il 55,4% dei volumi ed il 61,5% del valore totale delle esportazioni enoiche, con la Spagna che si conferma al primo posto per volumi (2,34 miliardi di litri), davanti a Italia (2,18 miliardi di litri, +4,9%) e Francia (1,46 miliardi di litri, +8,8%). Protagonista della crescita del valore del vino esportato nel periodo, la Francia, che cresce del +26,1%, a quota 10,81 miliardi di euro. Va forte anche l’Italia (come abbiamo raccontato spesso analizzando i dati Istat, arrivati ad ottobre 2021), che nel periodo esaminato dall’Oemv cresce del +11,3% fino a 7 miliardi di euro, con la Spagna a quota 2,89 miliardi di euro (+10,7%).
Come detto, la categoria più performante a valore è stata quella degli spumanti, cresciuti tra settembre 2020 e settembre 2021 del +26,3%, pari a 1,47 miliardi di euro. Segno positivo anche per i vini fermi imbottigliati (+12,2%), il cui giro di affari è aumentato di 2,54 miliardi di euro. Segno negativo, invece, sia per il bag-in-box (-1,9%) che per il vino sfuso (-3,6%). Andamento simile in termini di valori, con gli spumanti che segnano il +18,8% (+163,3 milioni di litri), l’imbottigliato il +5,5% (+297,6 milioni di litri), ma anche il vino sfuso è in territorio positivo (+2,9%, pari a +100,6 milioni di litri), a differenza del bag-in-box (-4,8%, pari a -20,2 milioni di ettolitri). L’imbottigliato, così, vale attualmente il 53% del mercato delle esportazioni di vino a volume (5,74 miliardi di litri) ed il 69,3% a valore (23,31 miliardi di euro), per un prezzo medio di 4,06 euro. Gli spumanti, invece, arrivano a quota 1,03 miliardi di litri a volume (9,5%) e a 7,07 miliardi di euro a valore (21%). Il vino sfuso, infine, rappresenta il 32,9% dei volumi spediti (3,56 miliardi di litri) ed il 7,4% dei fatturati a valore (2,48 miliardi di euro).
Interessante, inoltre, l’andamento delle diverse categorie nei tre Paesi principali per il mercato del vino mondiale. In Francia, le bollicine fanno segnare il +31,2% a valore, il +28,8% a volume ed una crescita del prezzo medio del +1,9%, in Italia invece la crescita degli sparkling è più contenuta, +18,8% a valore e +20,6% a volume, con un conseguente calo del prezzo medio del -1,5%, mentre il Cava spinge il prezzo medio degli spumanti di Spagna al +18,7%, frutto del +15,1% a valore e del -3,1% a valore. Le spedizioni di vino fermo imbottigliato, a volume, in Italia sono cresciute del +5,9%, a quota 1,26 miliardi di litri, in Francia del +7,9% a 1,02 miliardi di litri e in Spagna del +10,4%, a 778 milioni di litri. A valore, invece, è ancora la Francia a crescere più degli altri: +24,6% e un giro di affari dall’export di 6,74 miliardi di euro, ad un prezzo medio di 6,56 euro al litro. Dietro c’è l’Italia, con 4,82 miliardi di euro (+10,3%), per 3,82 euro al litro, quindi la Spagna, a quota 1,83 miliardi di euro (11,4%) ed un prezzo medio di 2,36 euro al litro.
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