Con l’inizio di maggio si è aperta una nuova fase per il settore della ristorazione e della somministrazione. Lo stop all’esibizione del Green Pass e la caduta dell’obbligo di indossare la mascherina all’interno dei locali, per i clienti, è un importante passaggio nel percorso del pieno ritorno alla normalità anche se, numeri alla mano, la battaglia contro la pandemia non è certamente ancora vinta. Aldo Cursano, vice presidente vicario Fipe/Confcommercio, ha accolto con soddisfazione le novità entrate in vigore, dopo un periodo non semplice per gli addetti del comparto ma anche per i consumatori che hanno dovuto adeguarsi ad una esperienza diversa nella frequentazione di un bar o ristorante. “Dopo 26 mesi di restrizioni e impedimenti, finalmente la vita nei pubblici esercizi torna alla normalità. Lo stop all’esibizione del Green Pass per i clienti - spiega Cursano - determinerà una riduzione notevole del carico di lavoro per i gestori e i dipendenti di bar e ristoranti che fino ad oggi sono stati costretti a controllare in media 20 milioni di certificati verdi ogni giorno. Ma anche la fine dell’uso della mascherina all’interno dei locali rappresenta, soprattutto dal punto di vista psicologico, un ritorno a condizioni di lavoro normali”. Adesso si chiede uno step in più. Cursano ha aggiunto che “a questo punto, però, non si può fare il percorso a metà. Come Fipe/Confcommercio auspichiamo che anche i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro si adeguino con coerenza alle nuove disposizioni di legge eliminando l’obbligo per i dipendenti di indossare la mascherina. Saranno le imprese a valutare quale sia la scelta migliore da fare in relazione all’evoluzione del quadro dei contagi e all’organizzazione dell’attività”.
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