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IL 20 MAGGIO

Dove abitano (ancora) le api: nella “Giornata Mondiale” un appello per la loro sopravvivenza

Il “World Bee Day” è un’occasione per fare un viaggio didattico con tutta la famiglia per conoscere il ruolo vitale dei preziosi insetti nel Pianeta

Impollinatori instancabili, il ruolo di questi preziosi insetti nella riproduzione di oltre il 90% delle piante sulla Terra - lo ribadiamo - è vitale per l’equilibrio dell’ecosistema, che si traduce in un valore economico di 153 miliardi di euro su scala mondiale (3 miliardi solo in Italia) , accanto al fatto che il miele è un nutrimento prezioso, naturale e genuino, così come tutti i prodotti dell’alveare per il benessere del nostro corpo, il cui consumo va sostenuto. Ma molte sono le minacce che quotidianamente mettono a rischio la loro sopravvivenza, il delicato lavoro degli apicoltori che ne sono i custodi, e, di conseguenza, oltre il 75% delle principali colture agrarie. Ecco perché nella “Giornata Mondiale delle api”, indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e che si celebra il 20 maggio, si rinnova l’appello per la loro sopravvivenza, ma il “World Bee Day” può essere anche un’occasione per fare un viaggio didattico, magari con tutta la famiglia, nei luoghi dove ancora abitano le api e per conoscere l’importanza vitale che hanno per la biodiversità del Pianeta.
Tra api-wellness e percorsi didattici, sul Renon l’altipiano “del sole” in Alto Adige, a pochi passi da Bolzano, è possibile provare l’esperienza dell’apiterapia, un metodo naturale che sfrutta le proprietà terapeutiche delle api per prevenire, curare e, nei casi più importanti, alleviare oltre 800 patologie, come avviene all’Apipura Hotel Rinner, a Costalovara, piccola oasi di benessere in cui Paul Rinner, proprietario e apicoltore di terza generazione, pratica l’apicoltura sostenibile e offre ai visitatori un’experience esclusiva: l’inalazione dell’aria dell’alveare ricca di oli eterici, flavonoidi e aromi e dal delicato profumo di cera d’api, un toccasana per chi ha problemi di respirazione, soprattutto per i soggetti allergici. Il flusso d’aria proveniente dall’apiario ha infatti una straordinaria azione antibatterica e benefica per le vie respiratorie, ma rafforza anche il sistema immunitario, allevia disturbi come l’emicrania e aiuta a superare lo stress. Ma il Renon ha anche un altro fiore all’occhiello in tema di api e miele: il Maso Plattner, il Museo dell’Apicoltura ospitato in un maso storico che espone nel sotterraneo, cioè nell’antica stalla, una collezione storica di attrezzi per l’apicoltura, dalle arnie di paglia a quelle di legno, dalle presse per la cera agli smielatori, gli affumicatori, le spazzole, i coltelli e le forchette per disopercolare i favi, il cui uso viene accuratamente spiegato durante la visita guidata. E nel fienile dell’edificio una grande raccolta sull’apicoltura altoatesina fornisce tutte le informazioni sulle api e le operazioni di smielatura, mentre la collina circostante ospita vecchi apiari e un percorso didattico all’aperto con pannelli informativi lungo il quale è possibile osservare l’attività solerte delle api.
Anche in Austria, nella regione del Kufsteinerland, esattamente alla Tiroler Bienenenalm, la terapia per alleviare molti sintomi di malattie respiratorie e nervose è affidata alle api. Varcando la soglia della malga si è inondati dalla fragranza del miele prodotto dalle api di Sandra Christen e suo marito Dieter che realizzano con passione prodotti di alta qualità, frutto di tanto lavoro (sia umano sia delle api): polline, propoli, veleno d’api, pappa reale e il rarissimo ed esclusivo profumo d’ape. Qui si sperimenta all’aria aperta l’azione benefica delle api: ci si sdraia in mezzo al giardino, nei pressi di uno dei numerosi alveari e, attraverso un tubicino che permette all’aria dell’alveare di giungere all’inalatore si inspira letteralmente quello che respirano le api, ovvero i vapori aromatici dell’alveare dagli straordinari effetti lenitivi per molti problemi di salute. Vengono anche spiegate le svariate funzioni della medicina delle api: si apprende, ad esempio, come le api usino la propoli per sigillare crepe e giunture nell’alveare o per disinfettare la loro casa da funghi, virus e batteri (la propoli ha anche dimostrato di essere utile per gli esseri umani contro batteri e malattie virali); si scoprono le virtù della pappa reale e le molteplici proprietà del miele. Per immergersi poi nella vita delle api ci si può incamminare lungo un meraviglioso sentiero immerso nella natura della valle del lago di Thiersee, un percorso didattico in compagnia di un apicoltore naturalmente adatto anche alle famiglie (in tedesco il nome del sentiero suona come una filastrocca “Wald-Wild-Bienenlehrpfad Thiersee”) dove si impara come le api selvatiche e le api domestiche contribuiscano all’impollinazione di alberi, arbusti e fiori, e come aiutare in concreto le api selvatiche costruendo una casetta per gli insetti da mettere in giardino o sul balcone, posizionando nelle vicinanze piante con fiori ricchi di nettare come le erbe aromatiche (salvia, timo, origano e la profumatissima lavanda).
Tornando in Italia, nel Salento, al Vivosa Apulia Resort un apicoltore salentino, precisamente di Ugento, spiega ai più piccoli ospiti la magia delle api illustrando tutti i segreti del loro mondo: dal corpo dell’ape ai suoi comportamenti, dalle interazioni con l’ambiente e con gli altri esseri viventi a come si produce il miele. Si osserva direttamente la teca di vetro che mostra le api al lavoro: in totale sicurezza (la teca rimane sigillata per un paio d’ore) si assiste a come gli insetti impollinatori si muovono nella loro casa, e si studiano i diversi comportamenti delle api in cerca di polline, i favi colmi di miele, le api nutrici alle prese con la cura della covata. L’apicoltore racconta la famosa danza delle api esploratrici, la “danza della regina”, e spiega come si producono pappa reale, propoli, polline, miele e cera. Il laboratorio è all’aperto, in pineta, un luogo che permette anche di costruire “bees hotel” con cortecce, legni, semi, pigne e di toccare letteralmente con mano l’importanza dell’ecosistema naturale dove le api hanno un importantissimo ruolo. Alla fine si festeggiano le api con una classica, intramontabile, merenda con pane e miele.
E nel “World Bee Day”, le cooperative apistiche di Confcooperative Fedagripesca presentano “Generazione Honey” all’Hotel The Hive a Roma, un progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che mira a contribuire a divulgare una nuova narrazione del miele: non più e non solo un alimento naturale e sano che non dovrebbe mai mancare sulla tavola delle famiglie, ma molto di più. Il miele è infatti un potente testimone dell’eccezionale biodiversità del territorio italiano: attraverso i suoi diversi colori, odori e sapori, riesce a raccontare i vari ecosistemi di produzione, esaltandone pregi e differenze. Un invito rivolto a stampa e food blogger per una “giusta narrazione del miele”, attraverso l’assaggio guidato delle varie tipologie di mieli e la descrizione del mondo dell’alveare in tutti i suoi aspetti, soprattutto in quelli che lo legano indissolubilmente ai vari territori dei quali è figlio.

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