I costi si impennano e il pasto in tavola diventa sempre più “salato”: aumentano del 14% in Italia i prezzi di produzione dell’industria alimentare sul mercato interno per effetto dei rincari energetici e del balzo delle quotazioni delle materie prime provenienti dall’estero. Un dato allarmante (analisi Coldiretti su dati Istat relativi ad aprile 2022 rispetto allo stesso mese 2021) se si considera che oltre una azienda agricola su dieci (11%) si trova in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività. In tante fanno comunque molta fatica, circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione. Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci.
Il “bollettino” Coldiretti parla chiaro: “nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47.000 euro per le stalle da latte e picchi fino a 99.000 euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea. L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole supera i 9 miliardi di euro. In difficoltà è, però, l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più sul 2021, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica”. E poi ci sono i prezzi degli ordini che cambiano “ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1.000%”. In generale, continua Coldiretti, secondo il Global Index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.
Per il presidente Coldiretti, Ettore Prandini “serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione” ma anche “la necessità di risorse per sostenere il settore in un momento in cui si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024