Il tabacco tricolore punta sul risparmio energetico: Coldiretti e Philip Morris Italia siglano l’accordo annuale di filiera per garantire la continuità degli investimenti sul tabacco italiano, favorendo la diffusione nelle campagne di sistemi di agricoltura digitale e di precisione per il risparmio energetico e la riduzione fino al 50% dell’impiego di acqua. L’intesa è stata sottoscritta, oggi, a Roma, dal presidente e ad di Philip Morris Italia Marco Hannappel, dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dal Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze, Federico Freni e dal presidente Coldiretti Ettore Prandini.
La firma rientra in un accordo di lungo respiro, che prevede investimenti pluriennali collegati con l’attività della filiera italiana nella produzione, dal 2014, dei prodotti innovativi del tabacco da inalazione senza combustione, che ha reso possibile la stipula di accordi di filiera integrata, a sostegno di una filiera nazionale che è oggi la più importante d’Europa, con 50.000 addetti. Per il 2022, l’accordo prevede l’acquisto di tabacco greggio per volumi pari a oltre 20.000 tonnellate (il 50% del tabacco italiano).
L’accordo di filiera nel settore del tabacco ha durata pluriennale ed è stato siglato tra Coldiretti e Philip Morris, che si è impegnata ad acquistare circa il 50% del tabacco prodotto in Italia, grazie alla collaborazione con circa mille aziende agricole attive prevalentemente in Campania, Umbria, Veneto e Toscana garantendo così la possibilità di attuare una programmazione strategica di medio-lungo periodo e la sostenibilità economica per l’intera filiera tabacchicola italiana.
Gli investimenti di Philip Morris Italia sulla filiera agricola italiana, pari a circa 100 milioni di euro per il 2022, avranno in Italia un impatto occupazionale stimato diretto, indiretto ed indotto fino a 28.700 persone (di cui fino a 9.200 in Veneto, fino a 9.500 in Umbria, fino a 10.000 in Campania). L'impatto economico stimato diretto, indiretto ed indotto degli accordi per l’anno 2022 sarà di 75 milioni di euro in Veneto, 77 milioni in Umbria e 82 milioni in Campania.
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