“Templi del bon vivre”, luoghi che fermano il tempo e che hanno ospitato i protagonisti della storia del nostro Paese: sono i Locali Storici d’Italia, alberghi, ristoranti, pasticcerie, confetterie e caffè simbolo della ristorazione e dell’ospitalità made in Italy che, il 1 ottobre, apriranno le loro porte per svelare aneddoti, ricette e frequentazioni illustri a visitatori e curiosi. Organizzata dall’Associazione Locali Storici d’Italia, la “Giornata Nazionale” è un evento diffuso in tutto il territorio italiano che, per l’edizione 2022, vedrà protagonisti i locali in cui si è scritta la storia italiana tra visite guidate, degustazioni e rievocazioni nelle piazze più belle delle nostre città.
Si può così fare una visita guidata al Ristorante Del Cambio a Torino, del quale Casanova parla nelle sue “Memorie” e celebre perché frequentato da statisti e Ministri del Risorgimento come Urbano Rattazzi, Alfonso Lamarmora e Agostino Depretis, e soprattutto da Camillo Benso Conte di Cavour, primo Presidente del Consiglio del Regno, che, dal 1852 al 1861, faceva qui, ogni giorno, la storia in punta di forchetta, raffigurato in un’allegoria con il fido Costantino Nigra. Ed al quale anche Mario Soldati ha reso tributo d’affetto in un racconto e in un romanzo. Ma si può anche sedersi al “Caffè Pasticceria Baratti & Milano” a Milano e ascoltare la storia di Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano che, nel 1858, aprirono un piccolo negozio in Via di Dora Grossa, oggi Garibaldi. Nel 1875, col successo, trasferirono la confetteria in Galleria Subalpina e, per l’Esposizione Universale del 1911, ampliarono col Caffè sotto i portici di piazza Castello. Gioiello liberty, opera dell’architetto Casanova e dello scultore Rubino per i bassorilievi in bronzo, con esterni e interni di straordinaria ricchezza decorativa, tra marmi intarsiati, stucchi, lacche, rare stoffe, arredi in mogano, fu amato da Pietro Mascagni e Guido Gozzano, che qui compose la poesia in rima “le golose” su donne e dolcezze.
Impossibile non entrare almeno una volta nella vita al Caffè Florian a Venezia: il tour di uno dei Locali Storici più famosi al mondo nel cuore di Piazza San Marco - con piccola degustazione di cioccolata e biscotti veneziani - riporta al 1720 quando il più antico Caffè ad aver mantenuto le sue caratteristiche aprì le porte, attraversando oltre tre secoli di storia e ottenendo nel 2020, anno del suo trecentesimo anniversario, un francobollo celebrativo dedicato. L’Hotel de La Poste a Cortina d'Ampezzo, ha creato per la Giornata un cocktail dal nome evocativo: Schirata (che in dialetto ampezzano vuol dire Scoiattolo), firmato da Filippo Borghi, capo barman, nel solco della tradizione della mitica “buvette” della “perla delle Dolomiti” dove Ernest Hemingway beveva Martini e vino rosso quando non era in camera a concepire “Di là dal fiume e tra gli alberi” e Richard Burton e Liz Taylor litigavano a suon di vodka.
Al Caffè Pedrocchi a Padova, creatura straordinaria di Antonio Pedrocchi e dell’architetto veneziano Giuseppe Jappelli, con l’imponenza di un tempio, è possibile prendere un caffè nelle magiche sale greca, romana, ercolana, rinascimentale, moresca, egizia e “Rossini”. All’Antica Bottega del Vino di Verona si entra invece in un vero e proprio “tempio” mondiale del vino italiano: nata come “Osteria Scudo di Francia”, è un’illustre e straordinaria superstite delle cento osterie che, un tempo, punteggiavano la città scaligera, luoghi di riunione delle corporazioni e delle categorie, ma dove si appuntamento anche il nucleo dei poeti dialettali, attirati da Berto Barbarani, cantore di Verona per antonomasia, a cui si univano i giornalisti de “L’Arena” e de “Il Gazzettino”.
Il Grand Hotel Majestic (già Baglioni) a Bologna è un lussuoso monumento dell’ospitalità, nel Palazzo che fu Seminario Arcivescovile dove, tra gli splendidi gli affreschi cinquecenteschi di Annibale Carracci, ha accolto Filippo Tommaso Marinetti, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Umberto Boccioni e Carlo Carrà, anime del Futurismo, ma anche Frank Sinatra e Ava Gardner, re e regine, i Savoia, Lady Diana e Sofia Loren. Leggendario Locale Storico della “culla del Rinascimento”, l’Harry’s Bar Firenze nacque come semplice “latteria” negli anni Quaranta in Via del Parione, rilevata dal barman dell'Excelsior Enrico Mariotti che, nel 1953, realizzò il sogno di trasformarla nell'elegante “Boston Bar”, ma che l'amico-collega Giuseppe Cipriani di Venezia gli suggerì di chiamare Harry's Bar come il suo locale. Ed entrò nel mito, con Paloma Picasso, Margot Hemingway, Paul Newman, Elizabeth Taylor, Burt Lancaster e Franco Zeffirelli.
Soprannominato amichevolmente il “Florian di Montalcino”, la storia da ascoltare del Caffè Fiaschetteria Italiana a Montalcino racconta della sua nascita ad opera di Ferruccio Biondi Santi, l’“inventore” del Brunello, e di illustri personalità che si sono seduti ai suoi tavolini in marmo, come il futuro Re Carlo d’Inghilterra in persona. Da Checchino dal 1887 a Roma nella “Giornata Nazionale” c’è un “Menu degustazione Storico” con i piatti che hanno fatto la storia del locale con visita alla cantina scavata sotto il Monte Testaccio, collina artificiale edificata dai romani con le anfore da trasporto che erano il “vuoto a perdere” dell’epoca, oggi monumento storico-archeologico italiano, accompagnati da un rappresentante della famiglia, tra i cui ospiti più illustri lo scrittore Manuel Vázquez Montalbán ha reso loro omaggio in un romanzo. Infine, aperto come “Gran Caffè”, il Gran Caffè Gambrinus di Napoli nel 1890 venne ristrutturato in stile liberty dall’architetto Antonio Curri con splendidi affreschi e dipinti dei massimi pittori dell’Ottocento napoletano. Centro politico, urbano e morale della città: qui Gabriele D’Annunzio scrisse i versi di “‘A vucchella”, Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao fondarono il quotidiano “Il Mattino”, e sedevano, tra gli altri Benedetto Croce, Oscar Wilde, la Principessa Sissi e Jean-Paul Sartre. Durante la Belle Époque si teneva lo spettacolo del Café Chantant e nacque l’usanza del caffè sospeso.
L’evento, promosso dall’Associazione che pubblica la Guida biennale, rilancia il tema dell’edizione 2022-2023, dedicata alla straordinaria resilienza degli oltre 200 locali più importanti del nostro Paese. Sopravvissuti alle guerre mondiali e alle cannonate, a crisi economiche e catastrofi naturali, i Locali Storici d’Italia non si sono arresi alle difficoltà della pandemia e si confermano dimore senza tempo del fascino del made in Italy.
Gli alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie tutelati e valorizzati da oltre 45 anni dall’Associazione devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri.
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