Continuano senza sosta le operazioni di acquisizione e fusione nel mondo del vino, e coinvolgono sempre più realtà di primissimo ordine. Come quella che, in queste ore, ha visto Artémis Domaines di François Pinault, che possiede mostri sacri del vino francese come Château Latour a Bordeaux, Clos de Tart in Borgogna, una quota dello Champagne Jaquesson, e Domaine Eisele Vineyard a Napa in California, acquisire ed incorporare la maggioranza di Maisons & Domaines Henriot, altro colosso transalpino, che possiede realtà di grande prestigio e storia come Maison Henriot in Champagne, Bouchard Père & Fils in Borgogna, Domaine William Fèvre, che è la realtà che assomma più vigneti a “Grands Crus” nello Chablis, e ancora Beaux Frères.
“La fusione di Maisons & Domaines Henriot e Artémis Domaines è una meravigliosa opportunità per riunire i tesori del nostro patrimonio vinicolo sotto la stessa bandiera. È una garanzia che un gruppo francese assicurerà la conservazione a lungo termine di questi gioielli e continuerà la ricerca dell’eccellenza che ha segnato la loro prestigiosa storia”, ha dichiarato François Pinault, proprietario di Artémis Domaines e tra gli uomini più ricchi di Francia e del mondo.
Secondo quanto riporta “Wine Spectator”, Frédéric Engerer, amministratore delegato di Artémis Domaines, supervisionerà tutte le cantine, con l’aiuto di un consiglio di sorveglianza presieduto da Gilles de Larouzière Henriot, attuale Ceo di Henriot. Riservate, ovviamente, le cifre di un affare che, come è facile intuire, saranno vertiginose, visto il valore dei brand e dei vigneti in ballo. “Per le tenute del nostro gruppo familiare, questa alleanza è piena di promesse - ha dichiarato de Larouzière Henriot, presidente del gruppo di famiglia, in un comunicato - con Artémis Domaines condividiamo un profondo attaccamento all’eccezionale patrimonio vitivinicolo francese e l’ambizione di sviluppare appieno l’insieme incomparabile che costituiamo attraverso l’unione delle nostre tenute. Questa operazione è destinata ad essere portata avanti per diverse generazioni, a immagine dei tempi lunghi che fanno i grandi vini”.
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