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L’INIZIATIVA

Il Vino Nobile di Montepulciano guarda al futuro. Ed il Consorzio lo racconta in bottiglia

Nasce la nuova veste istituzionale per la promozione: un’etichetta consortile che unisce i simboli che descrivono la “perla del Rinascimento”

Tra tutte quelle che sono state, insieme, le prime Docg del vino Italiano, la primissima è quella del Vino Nobile di Montepulciano, come racconta la fascetta serie AA n°000001, rilasciata dal Ministero delle Politiche Agricole, e oggi conservata negli uffici del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. E oggi, quel vino Nobile che già nel Seicento il poeta Francesco Redi, nel suo “Bacco in Toscana”, definì “di ogni vino il re”, ha una nuova veste consortile, una nuova etichetta nata dal progetto dello Studio Grafico Aldo Segat & Partners, che rappresenterà a livello istituzionale la promozione del Vino Nobile di Montepulciano. Gli obiettivi sono stati individuati nella definizione del “Consorzio di tutela”, nel valorizzare un effetto informativo, a vantaggio dei mercati stranieri, creando una corretta sequenza di lettura e capitalizzando l’aspetto culturale e territoriale. Nel disegno grafico che spicca nell’etichetta sono state, quindi, inserite delle icone che rappresentano la denominazione e la sintesi della cittadina, “perla del Rinascimento”: il sole, l’architettura e la storia, le colline del territorio, i campi e i filari, l’uva per l’organizzazione della raccolta. Quindi, ancora le pievi, l’ecosostenibilità ed i portoni intesi come i contatti. E per il primo distretto vinicolo che ha ottenuto la certificazione di sostenibilità Equalitas per l’intero territorio (ed il cui embrione è nato più di 10 anni fa nella cantina Salcheto, la prima off-grid d’Italia, e da sempre incentrata intorno alla sostenibilità, su spinta del produttore Michele Manelli), sono le proprio le menzioni geografiche aggiuntive rappresentate dalla “Pieve”, a rappresentare una scommessa sul futuro.
Sono oltre 40 le aziende di Vino Nobile di Montepulciano che con la vendemmia 2021, hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. 500.000 le bottiglie previste in uscita per la prima annata disponibile (la 2024), pari al 10% della produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Rispetto allo scorso anno, data di presentazione del disciplinare, dopo la delibera positiva da parte della Regione Toscana (primo step dell’iter), ora il Consorzio aspetta l’ok definitivo dalla Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve”, spiega il Consorzio, nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Da una parte abbiamo dato vita ad una ricerca dal punto di vista geologico e pedologico, tema che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90, dall’altra l’approfondimento è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800. Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione Uga (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta.
Un nuovo capitolo per il futuro di un territorio in cui il vino, come valore alla produzione, pesa per 65 milioni di euro all’anno, ma vede un valore patrimoniale delle aziende stimato in 1 miliardo di euro, un indotto che incide per il 70% sul giro economico del territorio.

Focus - Vino Nobile di Montepulciano, oltre 40 anni di Docg
Correva l’anno 1980 quando l’allora Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste rilasciava la prima fascetta che identificava una denominazione vinicola come “garantita”(Docg). Si apriva così una nuova era per il vino italiano. Questa fascetta, serie AA n°000001, è oggi conservata negli uffici del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Sono occorsi circa 11 anni di riunioni, incontri, richieste da quando, nel 1969, il Consorzio fece richiesta della Docg (Legge 930/63), a quando questa è stata riconosciuta nel 1980. Il Consorzio del Vino Nobile, primo in Italia, divenne così una vera e propria rompighiaccio nel mare della burocrazia fino al 1978, data della pubblicazione in Gazzetta della richiesta di modifica al disciplinare del Nobile. Il 1 luglio 1980 fu il Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini a firmare il decreto che sanciva l’ottenimento della Docg per il Vino Nobile di Montepulciano. Il percorso non sarebbe finito qui, dal momento che non essendoci precedenti fu proprio il Consorzio del Vino Nobile a mettere a punto il sistema dei controlli. Nel 1980 furono 450.000 le bottiglie di Nobile Docg. Oggi il Vino Nobile di Montepulciano è una delle denominazioni italiane più riconosciute nel mondo.

Focus - Il Vino Nobile di Montepulciano e la sostenibilità
Il Vino Nobile di Montepulciano è la prima denominazione italiana ad aver ricevuto il marchio di certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas. Si tratta di un protocollo molto impegnativo che implica il rispetto di un numero elevato di requisiti ambientali, come la misurazione dell’impronta carbonica e dell’impronta idrica, e socio economici, come la verifica del rispetto delle libertà sindacali e delle pari opportunità. Inoltre, Equalitas prevede anche il raggiungimento di obiettivi progressivi e la stesura di un bilancio di sostenibilità nel quale presentare e comunicare i risultati ottenuti.
La visione di sostenibilità a Montepulciano nasce già negli anni 1985/1990, grazie alla sensibilità del Consorzio ed al sostegno del Comune di Montepulciano, fu creata una rete di stazioni meteorologiche installate su tutto l’areale di produzione per la rilevazione dei dati meteo. In base alle condizioni riscontrate, a cadenza settimanale gli esperti agronomi emanavano il “messaggio verde”. Di fatto uno strumento operativo a favore delle aziende che permetteva di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria con la conseguente limitazione dell’utilizzo di presidi chimici. Intorno al 2006, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, è nato un progetto per lo smaltimento di scarti biologici dalle vigne per la realizzazione di biomassa da combustione per il sostegno energetico a plessi scolastici e amministrativi. Nel 2015 il progetto della Carbon Footprint del Vino Nobile di Montepulciano diventa un modello su scala nazionale, permettendo di calcolare l’“impronta di carbonio” del ciclo produttivo di una bottiglia di Vino Nobile, ovvero le emissioni di CO2 derivanti dalla realizzazione del vino.
L’idea di misurare la Carbon Footprint della Docg di Montepulciano e di attivare una serie di pratiche per la diminuzione o la compensazione della emissioni di anidride carbonica è stata presentata in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile 2014. Questo progetto è stato premiato nel 2015 alla Smau di Milano come “Smart Communities”. Nel 2019 è nato quindi l’accordo tra Amministrazione Comunale di Montepulciano, Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e gli esercenti del territorio, per utilizzare particolari doggy e wine bag, realizzate con materiale riciclato e a sua volta ancora riciclabile da destinare ai turisti e ai consumatori che da oggi continueranno a vivere nel territorio comunale. In virtù della forte presenza turistica nella città del Vino Nobile di Montepulciano (1,3 milioni di turisti all’anno) e della forte presenza di strutture ricettive con somministrazione di cibi e bevande (oltre 200 esercizi tra enoteche, bar, ristoranti), è nata questa idea di realizzare delle scatole per raccogliere le pietanze e le bevande non consumate direttamente sul posto dando un contributo così allo spreco degli alimenti avanzati che altrimenti si genererebbe.
Prosegue, inoltre, da vari anni l’attività legata al protocollo d’intesa con Pefc Italia, impegnata a promuovere la gestione sostenibile delle foreste. Nello specifico la realtà si impegna a stimolare le aziende a scelte consapevoli anche mediante l’utilizzo di materiali certificati che tutelano il nostro patrimonio forestale, assicurando la legalità e la sostenibilità del materiale di origine forestale (legno, carta, cartone e sughero).

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