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IL FORUM

Il sistema agroalimentare italiano vale il 25% del Pil. Ed è un pezzo del futuro del Paese

I cambiamenti dell’industria alimentare nel “Food, Wine & Co. - Food for Future, Future for Food”, il 26 ottobre, in Università di Tor Vergata
CIBO, FOOD FOR FUTURE, TOR VERGATA, vino, Italia
Il sistema agroalimentare italiano vale il 25% del Pil. Ed è un pezzo del futuro del Paese

Un focus su produzione, distribuzione, promozione e condivisione dedicato al cibo del futuro: il 26 ottobre torna “Food, Wine & Co. - Food for Future, Future for Food”, edizione n.11, di scena alla Facoltà di Economia di Roma Tor Vergata. Un tema di grande rilevanza, quello del futuro del cibo, alla luce anche di un sistema agroalimentare che (il riferimento è al 2021) in Italia vale 538 miliardi di euro e rappresenta il 25% del Pil con un peso significativo anche quando si parla di export che, sempre nel 2021, ha raggiunto lo storico record di 52 miliardi di euro (+21% sul 2020) con Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito, primi Paesi di riferimento. Ma il 2022 è un anno che può essere definito “spartiacque”. Fattori come il post-Covid, la guerra in Ucraina e la crisi climatica come stanno cambiando l’industria agroalimentare? Se è necessaria una riflessione su nuove modalità di produzione, distribuzione e consumo, interessante è analizzare i principali trend del food in Italia e valutare scenari sul cibo del futuro che dovrà essere genuino, autentico e sostenibile.
Un cambiamento che è già partito dai consumatori con l’83% degli italiani che quando sceglie cosa mangiare è attento all’impatto sulla salute, mentre il 93,5% riutilizza il cibo che avanza da pranzi e cene per ridurre gli sprechi. Nel Food Delivery il 50% sceglie la sostenibilità e il 65% di chi ordina a domicilio punta sul cibo a km 0. Il biologico continua a crescere e sempre più persone scelgono la dieta vegetariana o vegana.
Gli speaker si interrogheranno sul cibo del futuro, alla luce degli scenari che stanno cambiando l’industria alimentare: dal tema dei conflitti, con Ucraina e Russia che sono importanti produttori di grano, orzo, mais, semi di girasole fino alla volatilità dei prezzi e alla crisi climatica. La guerra in Ucraina avrà un impatto sui costi che supererà i 15.000 euro ad azienda e che tenderà ad avvicinarsi pericolosamente al tetto dei 100.000 euro per le imprese che allevano granivori. Le difficoltà del sistema agroalimentare, “alle prese con una crisi senza precedenti” sono delineate da un rapporto ad hoc messo recentemente a punto dal Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell'Economia Agraria, sulla base della Rete Rica, la Rete d'Informazione Contabile Agricola. Sarà trattato anche il tema della siccità in Italia che interessa il 38,5% delle aree agricole irrigate, il 9,1% dei terreni agricoli non irrigati ed il 20,9% dei prati-pascoli (Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, 2022).
Al Forum ci saranno da Simonetta Pattuglia, docente di Marketing, Comunicazione e Media, Curatrice di Food, Wine & Co. (Università di Roma Tor Vergata) a Stefano Caccavari, fondatore, Mulinum di San Floro e Val d’Orcia; da Giovanni Scapagnini, Direttore scientifico, “Welfair - Il benessere in fiera” e docente di Biochimica clinica, Unimol a Laura Di Renzo, docente, Scienze della Nutrizione, Università di Roma “Tor Vergata”; da Claudia Golinelli, docente Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici, Università di Roma “Tor Vergata” e Vice President & Partner, EGA Worldwide Congresses & Events a Beniamino Quintieri, presidente, Fondazione “Tor Vergata”; da Brunella Saccone, dirigente Ufficio Agroalimentare e Vini, ITA-Italian Trade Agency a Vittorio Cino, direttore generale Federvini; da Massimo Monti, amministratore delegato, Alce Nero a Monica Paternesi, caporedattore aggiunto Economia e Finanza, Ansa; da Stefano Ricci, general manager, Acqua Filette a Daniela Puglielli, founder, The Mediterranean Diet Roundtable.

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