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MERCATO

Export, l’agroalimentare made in Italy verso record dei 60 miliardi di euro nel 2022

Il gusto italiano in tavola ed il suo appeal nel mondo più forti di inflazioni, guerra e tensioni. A dirlo la Coldiretti (su dati Istat)
Coldiretti, EXPORT, ISTAT, Non Solo Vino
Pasta al ragù, simbolo del made in Italy (ph: Emanuel Ekstrom via Unsplash)

Le difficoltà non mancano, ma la forza e l’appeal, nel mondo, del cibo made in Italy, è grande. E se il trend di crescita sarà mantenuto, l’export agroalimentare italiano, arriverà vicino ai 60 miliardi nel 2022, segnando un vero e proprio record storico, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo produzione e consumi a livello globale. A dirlo dall’analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero sul 2022, che evidenziano un balzo del +18,6% per l’alimentare nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi. “La Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare in aumento a gennaio-settembre del 13%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 21% mentre - sottolinea la Coldiretti - la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 18%. Risultati positivi anche nel Regno Unito con un +19% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue”. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+27%), mentre è dato negativo in Cina con un calo del -23%, e in Russia, con un -9% fra sanzioni e guerra.
“Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” sottolinea il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale (con 1 miliardo di euro che, secondo l’organizzazione, va messo sugli invasi, ndr) che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle Ambasciate”.

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