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VINO E TERRITORIO

Bolgheri, “investimenti interni”: la Tenuta Sette Cieli pianta due nuove ettari nella Doc

Un ampliamento che segue il successo sul mercato dell’azienda, che testimonia la salute della denominazione, ormai nel “gotha” del vino

Bolgheri è senza dubbio uno dei territori del vino italiano in maggior salute. Denominazione dove la libertà enologica ancorata alle varietà bordolesi - merlot, cabernet franc e cabernet sauvignon - regna sovrana, nata dal sogno di pochi seguito poi da tanti, con un senso di collaborazione e condivisione non comune. Ed oggi i vini del territorio sono tra i più amati e quotati nel mondo, con prezzi medi a scaffale che, per tante altre denominazioni del vino tricolore, sono quasi un miraggio. E così, chi può investire sul territorio arrivando da fuori lo fa, e chi è già al suo interno e può crescervi, sull’onda del successo sul mercato, percorre, con decisione, questo cammino. Come la Tenuta Sette Cieli, l’azienda vitivinicola di proprietà di Ambrogio Cremona Ratti e guidata dall’enologa e ad Elena Pozzolini, che “amplia il suo vigneto nella Doc Bolgheri con due nuovi ettari vitati a cabernet franc (65%) e merlot (35%), un passo importante per rafforzare la propria presenza e identità nella rinomata zona di produzione vitivinicola”, spiega l’azienda.
I nuovi terreni si collocano a 130 metri sul livello del mare, un’altitudine più elevata rispetto ai 60 metri dei 5 ettari già esistenti all’interno della Doc. Ma il piano di ampliamento non si esaurisce qui: nella primavera 2023 si prevede l’avvio di un ulteriore impianto bolgherese di 1,4 ettari coltivato a cabernet franc e destinato alla produzione Igt. “A fine 2023 la nostra azienda conterà un totale di 18,5 ettari vitati - spiega Elena Pozzolini - abbiamo deciso di mettere a dimora nuovi vigneti incoraggiati anche dalla crescita verticale del +99% nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso semestre nel 2021, un primo risultato del lavoro che stiamo conducendo finalizzato a rafforzare la nostra distribuzione a livello nazionale e internazionale. Confermiamo il ruolo da protagonista del cabernet franc, varietà che non ci stanchiamo mai di esplorare e che desideriamo affermare come cru della nostra produzione”.
Nello specifico, analizzando il periodo pre-Covid e successivo, si evidenzia che se il 2019 si era concluso con un +11% sul 2018, il 2020 con un -9% e il 2021 con un +52%, il 2022 si avvia verso una crescita economica complessiva del +22% sul 2021. Un trend confermato dalle vendite, con un 2022 che ad oggi registra un totale di 115.464 bottiglie vendute contro le 91.722 dell’anno precedente, considerando un aumento del prezzo medio in Italia del 15%, indice del valore riconosciuto ai vini di Tenuta Sette Cieli.
Anche in termini di produzione vi sono stati importanti risultati: se nel 2020 le bottiglie prodotte si attestavano attorno alle 90.000, quest’anno la produzione ha toccato le 120.000 unità, dato coerente con le performance più che positive dell’azienda. Spostando il focus sui mercati di interesse, le vendite si distribuiscono per il 20% in Italia e per l’80% all’estero. La presenza più forte e consolidata si registra negli Stati Uniti, seguiti da Svizzera e Inghilterra, quest’ultima particolarmente interessata ai vini top di gamma Indaco e Scipio. Per l’apertura di nuovi mercati, il 2022 ha registrato un fatturato considerevole relativo alla Serbia.

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