É la fiducia uno dei punti di forza dell’industria alimentare italiana, che vale 179 miliardi di euro ed è al centro del primo Rapporto Federalimentare-Censis, presentato alla Camera dei Deputati, nei giorni scorsi, a Roma: un concetto ribadito da Guglielmo Auricchio, presidente Federalimentare Giovani, secondo cui l’analisi “non si è limitata a sottolineare la rilevanza dei numeri dell’industria della trasformazione, ma ha analizzato anche altre dimensioni. In particolare, emerge che l’86,4% degli italiani ha fiducia nell’industria alimentare ed è stata posta l’attenzione sull’interesse del consumatore verso il cibo italiano e sull’affidabilità che egli ripone nei grandi marchi, che hanno accompagnato la popolazione lungo la storia del nostro Paese, portando la tradizione culinaria e alimentare italiana ad affermarsi in tutto il mondo. È importante che questo dialogo dell’industria agroalimentare si sviluppi sempre di più anche con la politica, affinché il buon cibo continui ad essere una delle migliori bandiere della nostra tradizione”.
L’industria alimentare ricopre un ruolo da protagonista nella filiera del food italiano (che registra un fatturato totale di 607 miliardi di euro - in valore pari al 31,8% se rapportato al Prodotto Interno Lordo (Pil) - con 1,3 milioni di imprese e 3,6 milioni di addetti,) costituendo quindi un patrimonio di interesse nazionale. Nelle graduatorie dei settori manifatturieri italiani l’industria alimentare è, al primo posto, per fatturato, al secondo posto per numero di imprese, per addetti e per l’export in valore.
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