Il caldo fa volare in Italia i consumi di gelato, con il ritorno di coni e coppette, ma a balzare in alto sono anche i prezzi, con un aumento del 19% sul 2022: emerge da un’analisi Coldiretti (su dati Istat a giugno 2023). A pesare sui listini il balzo dei costi per l’energia e le materie prime usate nelle preparazioni, a partire dallo zucchero (+47%) di cui l’Italia è fortemente deficitaria. Un andamento che non sembra spaventare gli italiani, che per difendersi dall’afa consumano gelato per la pausa pranzo o lo snack. Il settore del gelato realizza un fatturato totale di 2,7 miliardi, grazie alla presenza di 39.000 gelaterie, che danno lavoro a 75.000 persone. E, per i bimbi meno fortunati, nasce, in Sicilia, il “cono sospeso”.
Nelle gelaterie italiane vengono utilizzati ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno, con un evidente impatto sulle imprese fornitrici, impegnate a garantire ingredienti di qualità. Nonostante le innovazioni ad essere preferito è il gelato artigianale nei gusti storici, anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diversi target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano. Negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio boom delle agri-gelaterie artigianali, che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta, con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra, fino alla bufala, ma quest’anno è arrivato anche quello di latte di pecora. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal basilico al Prosecco. Nelle agri-gelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi, con gusti a “chilometro zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente.
In epoca moderna, la storia del gelato risale alla prima metà del Cinquecento, nella Corte Medicea di Firenze, con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export a fare da moltiplicatore globale, con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770, grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio.
Intanto, in Sicilia, la catena artigianale Don Peppinu lancia, per i bimbi meno fortunati, il “cono sospeso”: per tutta l’estate, si potrà lasciare a qualcuno che non può permetterselo un gelato al costo di un euro, e , l’altro euro, sarà aggiunto dall’azienda: “crediamo talmente tanto in questa iniziativa - spiega Peppe Flamingo, mastro gelatiere di Don Peppinu - che parteciperemo anche noi in prima persona, pagando il 50% di tutti i gelati sospesi. La nostra mission è rendere felici le persone e se si tratta di bambini, questo ci dà ancora più gioia”.
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