Come è possibile combattere la povertà alimentare, fornire un aiuto a chi ne ha più bisogno, portando a tavola cibo buono e che non merita una fine precoce? Iniziando dalla lotta agli sprechi. Rafforzare la risposta alle numerose richieste di assistenza alimentare, attraverso il recupero delle eccedenze e la distribuzione di beni alimentari alle persone in condizione di indigenza: è l’obiettivo di “Non buttiamola via. Sì alla terra, no allo spreco alimentare”, il progetto della Croce Rossa Italiana, finanziato dal Ministero della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e con Cia-Agricoltori Italiani, tra i partner.
Oggi in Italia oltre 13 milioni di persone vivono in situazioni di precarietà economica e più di 5 milioni vivono in uno stato di povertà assoluta. I beni alimentari e non alimentari recuperati grazie al progetto verranno ridistribuiti alle persone in condizioni di povertà e disagio presenti sul territorio grazie all’impegno dei Comitati della Croce Rossa, in particolare di Roma Capitale, Civitavecchia, Rieti, Paliano, Bassa Sabina, Carbognano e Canino. Inoltre, le aziende potranno risparmiare sui costi di smaltimento delle eccedenze alimentari, godere di benefici fiscali, iscriversi alla piattaforma “Regusto”, che garantisce un flusso di donazioni sicuro, tracciabile e convertibile in indici di sostenibilità.
Con i suoi quasi 160 anni di storia, la Croce Rossa Italiana è da sempre accanto alle persone che vivono in condizione di vulnerabilità, per prevenire e alleviare le sofferenze, proteggere la vita e la salute e garantire il rispetto dell’essere umano. Secondo le stime del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), lo spreco alimentare contribuisce tra l’8 e il 10% delle emissioni di gas serra a livello globale. In Europa gli sprechi sono responsabili di 86 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Con perdite di miliardi di euro per cittadini e aziende.
“Non buttiamola via” parla alle aziende e ai consumatori: l’appello rivolto alle imprese invita a entrare nel network di realtà virtuose che vogliono recuperare e ridistribuire le eccedenze a vantaggio dell’intera comunità. Evitare il consumo di preziose risorse economiche e ambientali, infatti, contribuisce a ridurre le emissioni di Co2 e consente di invertire il circolo vizioso dello spreco. La Croce Rossa, nel proprio sito, ha anche pubblicato una serie di consigli contro lo spreco alimentare: si va dall’adottare una dieta più sana all’acquisto di soltanto ciò che abbiamo bisogno fino alla scelta di frutta e verdura “brutti”, perché l’estetica non influisce sul sapore. Ed ancora, conservare il cibo con attenzione spostando i prodotti più vecchi sul davanti della dispensa o del frigo e quelli più vecchi nel retro (oltre ad usare contenitori ermetici); leggere le etichette distinguendo tra “da consumare preferibilmente entro” a “da consumare entro”; riciclare i rifiuti alimentari; supportare i produttori locali; preferire specie di pesce più abbondanti come sgombri o aringhe, conservare gli avanzi.
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