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IL CASO

Pubblicità: richiesto il blocco dello spot di Amica Chips con le patatine al posto dell’ostia 

Una decisione presa dall’Iap (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria), anche in seguito alle segnalazioni dei consumatori 
Amica chips, patatine, PUBBLICITA, Non Solo Vino
Un frame dello spot di Amica Chips, giudicato “blasfemo” 

In un convento un gruppo di giovani suore si dirige verso l’altare della chiesa per ricevere la comunione, con il sottofondo dell’Ave Maria di Schubert: al posto dell’ostia, però, il sacerdote distribuisce patatine, mentre un’altra suora le mangia direttamente dal sacchetto. É l’ultimo e discusso spot del marchio Amica Chips (accompagnato dallo slogan “Amica Chips, il divino quotidiano”) per il quale è stato richiesto il blocco dall’ Iap (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria), attraverso un’ingiunzione del Comitato di Controllo, anche in seguito alle segnalazioni dei consumatori e dell’Aiart (Associazione italiana ascoltatori radio e televisione di ispirazione cattolica).
Lo Iap ha ritenuto la campagna, diffusa in tv e via web, in contrasto con l’articolo 10 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, relativo alle Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona.
Amica Chips non è nuova a pubblicità controverse che, grazie al clamore sollevato, riescono sicuramente nell’obiettivo di far parlare di se’: basti pensare allo spot, andato in onda sulle reti italiane nel 2006, con protagonista l’attore Rocco Siffredi, in veste di “intenditore” di patatine.

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