Mentre il mondo del vino guarda ad un piccola pausa estiva che si fa sempre più breve, tra la fine dei tanti eventi di promozione e l’inizio di una vendemmia sempre più frequentemente “agostano”, le grandi fiere europee si muovono. E se i francesi si legano sempre più a Parigi, con la kermesse di Vinexposium che fino ad oggi è stata “Vinexpo Paris - Wine Paris” che diventa semplicemente “Wine Paris” (di fatto affrancandosi, anche nel nome, da Bordeaux e dal suo ormai archiviato Vinexpo), guardando con sempre più attenzione anche agli espositori internazionali, Italia in testa, ProWein a Dusseldorf ridisegna i suoi spazi, con un padiglione in meno proprio per la Francia, ma anche i vertici della fiera tedesca, mentre Vinitaly punta con decisione sullo sbarco negli Stati Uniti.
Ad aprire le danze, come ormai tradizione, sarà l’edizione n. 6 di “Wine Paris”, dal 10 al 12 febbraio 2025, a Paris Expo Porte de Versailles. La Francia padrona di casa è, ovviamente, il fulcro della fiera parigina, che, però, anche in forza della vocazione di metropoli internazionale della capitale francese, punta a diventare sempre più una fiera mondiale, come nei fatti già è, visto che, nel 2024, il 53% degli espositori non era francese (48 Paesi produttori presenti, con l’Italia al top) così come è venuto dall’estero (137 Paesi) il 41% dei visitatori. Non a caso, “per la fiera del 2025, i produttori internazionali potranno usufruire di tre padiglioni dedicati, tra cui il Padiglione 4, situato in posizione centrale e strategica. Questo diventerà il punto focale per un’ampia e variegata scelta di prodotti internazionali. La domanda dall’Italia è stata così forte dal 2023 che tornerà ad occupare un intero padiglione, il Padiglione 6”, spiega una nota Vinexposium. Con il Ceo Rodolphe Lameyse, che sottolinea: “dal 2020, la portata internazionale di Wine Paris è stata uno dei pilastri del suo sviluppo. Il salone mantiene ora pienamente la sua promessa e conferma il suo ruolo di appuntamento imperdibile per gli affari. È nostra responsabilità sostenere il settore nella sua risposta alle sfide globali causate principalmente dalle tensioni geopolitiche, dalle questioni ambientali e dal cambiamento dei modelli di consumo”.
Dal 16 al 18 marzo 2025, invece, andrà in scena la ProWein, e per molti sarà un vero banco di prova per la storica fiera tedesca, che se, per alcuni, resta un evento importante e irrinunciabile, per altri, tra le grandi fiere, sarà la “vittima sacrificale” (proprio a vantaggio di Parigi) sull’altare della razionalizzazione dei costi sostenuti dalle aziende per gli eventi. Il 30 giugno, spiega una nota della fiera di Dusseldorf, chiuderanno le registrazioni on line per gli espositori, ed entro settembre verranno fatte le assegnazioni degli spazi. Ma è un dato di fatto che i Padiglioni saranno ridisegnati. E se l’Italia ad oggi vede confermati i due Padiglioni 15 e 16, mentre il tricolore dovrebbe sparire dalla piccola porzione del Padiglione 17 che ha avuto fino ad oggi, alla Francia sarà dedicato solo il Padiglione 10, con il Padiglione 9, che, in gran parte, era occupato dai produttori transalpini, che finirà appannaggio di “Portogallo e altri Paesi Europei”, si legge in una nota. “L’edizione 2024 della ProWein, in cui la fiera ha festeggiato in importante anniversario, si è appena conclusa con successo, ma la rotta verso il futuro della più grande e importante fiera al mondo per il settore dei vini e dei liquori è già tracciata ed è stato dato il via ai preparativi per la ProWein 2025 a Düsseldorf. Con il motto Discover The Taste of Tomorrow vogliamo introdurre un nuovo look & feel e concetti personalizzati. La distribuzione più compatta negli undici Padiglioni della ProWein è la chiave del successo in questo senso. Nell’interesse dei nostri espositori e dei visitatori provenienti da tutto il mondo, abbiamo deciso di ritornare ad una distribuzione degli spazi molto più compatta, come facevamo prima della pandemia”, spiega Peter Schmitz, Direttore ProWein. “Per i visitatori, questo ha il vantaggio pratico di ridurre le distanze tra un espositore all’altro: questo sforzo è accompagnato da una diversa collocazione delle diverse nazioni vitivinicole”, la versione ufficiale della fiera. Che, intanto, ridisegna i suoi vertici: “partire dal 1 agosto 2024, Marius Berlemann diventerà il nuovo Managing Director Operative Trade Fair Business della Messe Düsseldorf, succedendo a Erhard Wienkamp, che andrà in pensione a luglio 2024. Oltre a numerose fiere leader a livello mondiale, Marius Berlemann si occuperà anche del portafoglio Wine & Spirits, con ProWein e, insieme a Michael Degen, Executive Director Messe Düsseldorf, e Peter Schmitz, Director ProWein, formerà il nuovo team di gestione della famiglia ProWein World”.
Aspettando Vinitaly 2025, dal 6 al 9 aprile, invece, Veronafiere, guardando al debutto di Vinitaly.Usa a Chicago, il 20 e 21 ottobre 2024, intensifica il networking diplomatico di Veronafiere-Vinitaly, con le istituzioni americane: l’occasione è quella del anniversario n. 248 dell’Independence Day, celebrato ieri sera, a Villa Taverna, a Roma, nella residenza dell’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, Jack Markell, con Veronafiere e il suo brand di promozione del vino italiano nel mondo, sponsor del ricevimento ufficiale che, come di consueto, anticipa anche nelle sedi di rappresentanza nel nostro Paese la festa nazionale del 4 luglio negli Usa. “Il nostro supporto all’evento dell’Ambasciata Usa a Roma consolida un’alleanza istituzionale che rafforza ulteriormente le relazioni tra la Spa fieristica di Verona e il primo mercato di sbocco del vino italiano - ha commentato il presidente Veronafiere, Federico Bricolo - e assume una rilevanza importante, a pochi mesi dal debutto di Vinitaly.Usa a Chicago, il 20 e 21 ottobre prossimo: un posizionamento chiave che individua in questa metropoli un ponte strategico tra l’Italia e la prima destinazione per il made in Italy enologico che, nel 2023, ha totalizzato complessivamente 2 miliardi di dollari di import. Tutto questo, senza dimenticare che la piazza di Chicago si presta a intercettare buyer anche dal vicino Canada, con ulteriori possibilità di crescita per le nostre aziende”. Alla serata, a cui era presente, tra gli altri, il dg Veronafiere Adolfo Rebughini ed il presidente Ice-Agenzia Matteo Zoppas, ha preso parte anche il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che, nel suo intervento, ha fatto riferimento anche all’alleanza commerciale tra i due Paesi: in particolare, Tajani ha detto che “Italia e Stati Uniti, insieme, hanno iniziato a correre”, sottolineando l’importanza del made in Italy agroalimentare come voce fondamentale delle esportazioni tricolore. Dopo l’edizione “numero zero” nel 2023, Vinitaly.Usa (nell’iconico Centro Espositivo di Navy Pier) è l’evento business to business che si candida a diventare la prima fiera del vino del Belpaese in territorio americano, con la firma di una cooperazione compatta tra Veronafiere, Ice-Agenzia e Camera di Commercio Italiana Americana (con sede a Chicago). Tra gli obiettivi quello di raddoppiare sia il contingente di aziende italiane che quello dei buyer americani sul 2023 e di accrescere al contempo il programma di promozione bidirezionale: anche per la manifestazione di Chicago, Veronafiere conferma, infatti, il piano di sviluppo di Vinitaly che, da un lato, contempla la scalata delle aziende italiane in un’area con ampi margini di crescita, e, dall’altro, la profilazione e la selezione di buyer e distributori in vista di Vinitaly 2025 a Verona. Un’attività di incoming che, a Vinitaly 2024 a Verona, ha confermato la pole position degli Stati Uniti nella classifica delle presenze di operatori esteri, con 3.700 buyer americani in fiera (+8% sul 2023). In programma, nella due giorni Vinitaly.Usa a Chicago, masterclass guidate dalle principali riviste internazionali del settore, walk around tasting, seminari e focus di mercato e tre sessioni della Vinitaly international Academy.
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