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INNOVAZIONE SOSTENIBILE

La tecnologia riduce lo spreco di cibo del 5% nella gdo: il “Report di Impatto” 2023 di Aton

Le soluzioni tech nei punti vendita diminuiscono del 10% il tempo perso negli spostamenti del personale e fanno risparmiare 60 tonnellate di carta
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Le tecnologie aiutano la gdo ad essere più sostenibile (ph: Freepik)

Le nuove tecnologie hanno un ruolo sempre più prominente, nelle nostre vite e nella società in generale. Basti pensare che, efficientando i processi con delle soluzioni tech, un grande player della gdo ha diminuito lo spreco di prodotti alimentari del 5% (135 milioni di euro sul suo fatturato di 2,7 miliardi), riducendo anche del 10% il tempo perso nelle percorrenze all’interno dei punti vendita da parte del personale di negozio e risparmiando 60 tonnellate di carta, evitando le stampe. Dati importanti che arrivano dal “Report di Impatto” 2023 di Aton, tech company che sviluppa soluzioni per la trasformazione digitale sostenibile delle vendite omnichannel e dei processi di tracciabilità e supply chain aziendale.
“Numeri enormi, se consideriamo 600 negozi in tutta Italia che negli ultimi anni sono stati coinvolti direttamente nella valutazione dell’impatto delle soluzioni e dei servizi dell’azienda. Parliamo di nomi del calibro di Aspiag, Gruppo Poli, Gruppo Unicomm e Caffè Vergnano, che gestiscono 2,5 milioni di ordini all’anno. E stiamo parlando di un impatto positivo che potrebbe essere ottenuto da tutte le aziende del comparto e della filiera alimentare, e non solo, se ci fosse una maggiore e migliore consapevolezza”, spiega Giorgio De Nardi, ceo Aton, società benefit dal 2021 che integra nel proprio statuto alcuni obiettivi legati alla dimensione sociale (people) e ambientale (planet), affiancandoli a quelli economici (prosperity), e che ha ottenuto la certificazione B-Corp nel 2023, rinnovando il suo approccio partendo dagli stakeholder e dalle aree di impatto in cui operano, ed associando, a ciascuna di queste aree, uno dei benefici comuni inseriti nello statuto aziendale, oltre ai sei obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu in cui ha scelto di impegnarsi. L’azienda, in concreto, ha orientato i suoi investimenti soprattutto verso la creazione di un unico data model accessibile e fruibile dai diversi attori della filiera, ma anche sull’architettura centralizzata in Cloud che diminuisce la capacità computazionale richiesta dalle app per le vendite e la supply chain, In particolare, con la piattaforma software “.one”, il nuovo hub digitale che integra i processi di business con l’obiettivo di abbattere i silo informativi che rendono difficile la collaborazione tra team. Il risultato è una riduzione del 50% del consumo dei dati in Cloud, con un impatto significativo in termini di risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento digitale . Tra le altre cose, infine, è stato progettato un design system facilmente fruibile per gli utenti per semplificare il lavoro e rendere più veloce e meno dispendiosa la formazione digitale di nuove persone.

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