Sarà una vendemmia con meno bollicine. Il Comité Champagne ha annunciato la resa autorizzata per il raccolto dell’annata 2024 che sarà di 10.000 kg per ettaro rispetto agli 11.400 kg per ettaro del 2023. Una decisione, riporta il sito specializzato “Vitisphere”, che si inserisce in un contesto piuttosto “cupo” per le vendite di Champagne. Nel primo semestre 2024 le vendite sono state infatti di 106,7 milioni di bottiglie, ovvero -15% rispetto al primo semestre 2023, che è stato un semestre record, tornando su un livello vicino a quelle del 2019.
David Chatillon, presidente Union des Maisons de Champagne (Umc) e co-presidente del Comité Champagne spiega che è un calo che “si spiega con un effetto overstock sui mercati. Nel 2022, i nostri acquirenti hanno fatto il pieno per paura della carenza e per l’anticipazione dell’inflazione. Se avevano bisogno di 12 bottiglie ne prendeva 18. Ora non vogliono più fare scorta perché i tassi di interesse sono aumentati e il contesto geopolitico non è favorevole. Per il 2024, anno non facile, contiamo di arrivare a 280 milioni di bottiglie” (in calo, sul 2023, quando le bollicine francesi si sono “fermate” a 299 milioni di bottiglie, a -8,2% in volume sul 2022, mantenendo, però, il fatturato ad oltre 6 miliardi di euro).
Maxime Toubart, presidente Syndicat général des vignerons (Sgv), si dichiara soddisfatto: “abbiamo concordato una resa che permette allo Champagne di sperare in un futuro migliore. La forza del nostro nome è poter discutere con gli operatori del settore le previsioni di vendita annuali”. Il Comité ha comunicato una resa agronomica media di 10.000 kg per ettaro, ma il panorama complessivo non è univoco. “Ci sono forti disparità tra le regioni, ma anche all’interno dello stesso Paese. Le precipitazioni sono state abbondanti e hanno provocato un attacco di muffa molto significativo” ha aggiunto Toubart. La vendemmia dovrebbe iniziare intorno al 10-12 settembre nelle zone precoci e dieci giorni dopo nelle zone tardive.
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