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POLITICA AGRICOLA

Accordo Ue-Mercosur, l’agricoltura d’Italia e di Francia contrarie ai contenuti del trattato

Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “trattato non condivisibile, Paesi rispettino stessi oneri”. In Francia i trattori in strada
AGRICOLTURA, FRANCIA, ITALIA, MERCOSUR, UE, Non Solo Vino
Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida

“Così come è impostato il trattato Ue-Mercosur non è condivisibile. Pur auspicando un mercato più aperto e regolato da trattati, è evidente che le attuali economie, organizzazione del lavoro e rispetto delle norme di carattere ambientale siano estremamente differenti tra i due contesti. Le crisi geopolitiche hanno già drammaticamente indebolito ulteriormente il nostro settore primario che difficilmente potrebbe reggere un impatto di importazioni a costi di produzione e quindi prezzi decisamente più bassi. Va verificato a monte l’adeguamento nei Paesi aderenti al Mercosur agli stessi oneri che imponiamo ai nostri agricoltori in termini di rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commenta, con la posizione ufficiale italiana, l’accordo che prevede la liberalizzazione progressiva dello scambio delle merci tra Paesi come Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay ed Unione Europea, e che è anche al centro dei tavoli del G20 di scena in queste ore in Brasile. Un trattato, quello Ue-Mercosur, che non piace neanche in Francia, almeno a quegli agricoltori tornati in strada, e che nelle scorse ore hanno bloccato con i trattori un tratto dell’autostrada Vélizy-Villacoublay alle porte di Parigi.
Gli agricoltori francesi, riporta “RaiNews24” citando la Reuters, “sostengono che l’accordo minaccia i loro mezzi di sostentamento consentendo un’ondata di importazioni agricole sudamericane prodotte secondo standard ambientali meno severi. Le proteste sono previste in tutto il Paese, con raduni nelle Prefetture e gli Autogrill. A guidare le nuove proteste sono sindacati come la Fnsa e i Giovani Agricoltori, che si oppongono a disposizioni come l’importazione senza dazi di carne bovina, pollame e zucchero, che secondo loro creerebbe una concorrenza sleale ai prodotti francesi. Il Coordinamento Rurale, un sindacato legato all’estrema destra, ha promesso una “rivolta agricola”, con blocchi dei trasporti di generi alimentari che inizieranno, domani, ad Auch e Agen, nel Sud-Ovest della Francia”.
“La Francia “continuerà ad opporsi" all’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e l’America Latina”, ha assicurato il presidente francese Emmanuel Macron, a Buenos Aires, dove ha fatto visita al presidente Javier Milei. Prima di recarsi in Brasile per la Conferenza del G20, Macron ha voluto "rassicurare gli agricoltori" dicendo che "la Francia si oppone a questo accordo. E vi dirò: il presidente Milei, lui stesso mi ha detto che non era soddisfatto di questo accordo”. Alla domanda se l’Unione europea possa scavalcare la posizione francese, ha risposto “non credo”, aggiungendo: “riconosco nella presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen un grandissimo rispetto per la Francia”. “Senza la garanzia della reciprocità delle regole l’accordo Mercosur non può essere sottoscritto, poiché causerebbe gravissimi danni all’agroalimentare italiano ed europeo, con potenziali rischi anche per la salute dei consumatori”, ribadiscono dall’Italia Coldiretti e Filiera Italia. Secondo le quali, “l’attuale formulazione dell’intesa non considera, infatti, un aspetto fondamentale come le differenze degli standard produttivi. Nell’area Mercosur, vigono regole molto meno stringenti rispetto a quelle europee sull’uso di sostanze chimiche e tecniche di produzione. Basti pensare al fatto che il Brasile negli ultimi venti anni ha quadruplicato l’uso di pesticidi. Si tratta peraltro di sostanze che usano principi attivi spesso vietati nell’Unione Europea.
Un’ulteriore criticità - dicono Coldiretti e Filiera Italia - riguarda gli allevamenti, dove si fa uso di antibiotici e altre sostanze usate cone promotori della crescita, una pratica proibita in Europa dal 2006. Il tutto senza riuscire a garantire adeguatamente una completa tracciabilità che garantisca solo prodotti “hormon free” verso l’Europa. Senza dimenticare che nell’ultimo anno il Rasff, il sistema di allerta rapido dell’Unione Europea ha rilevato oltre duecento casi di allarmi per cibo proveniente da Paesi Mercosur con residui di pesticidi, sostanze tossiche e batteri. Ma a pesare sono anche le accuse ad alcune filiere sudamericane di sfruttamento del lavoro, come nel caso delle banane del Brasile o delle fragole in Argentina. Le imprese italiane si ritroverebbero dunque - spiegano le due organizzazioni - ad essere penalizzate da una concorrenza sleale, con una corsa al ribasso dei costi, rispetto a quelle Mercosur, con molti meno vincoli dal punto di vista della tutela e dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Secondo alcune stime, l’entrata in vigore dell’accordo Ue-Mercosur potrebbe contribuire alla deforestazione di 1,35 milioni di ettari di foreste, mettendo a rischio uno degli ecosistemi più preziosi del pianeta”.

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