I fatturati delle aziende distributori di vino della Germania sono in media cresciuti nel 2024, nonostante le difficoltà dell’annata, e gran merito va anche all’Italia. Lo Stivale del resto ha nel paese teutonico il miglior mercato europeo in termini di export e non a caso infatti, tre delle quattro aziende che sono cresciute di più - sulle dieci analizzate dalla rivista tedesca “Meininger’s” - hanno un portfolio italiano molto forte: Eggers & Franke (dove il vino tricolore vale il 47%), Schenk (gruppo internazionale che possiede cantine in tutta Europa e non solo, con Schenk Italian Wineries, ndr 53%) e ovviamente Saffer, che dedica il 90% del suo catalogo all’Italia.
Secondo i dati di Nielsen Iq, i vini del Belpaese sono stati tra i pochi negli ultimi due anni capace di crescere sia nel volume delle vendite che nei ricavi, spiega Meininger’s. Ma l’Italia da sola non basta e molti distributori tedeschi concordano sulla necessità di investire di più nel marketing legato ai propri vini, anche per affiancare e supportare coloro che poi sono in prima linea nella vendita. Temi che saranno approfonditi da WineNews anche nel corso di ProWein (16-18 marzo).
Come accennato, Eggers & Franke si è confermata azienda leader anche quest’anno: con un fatturato di 368 milioni di euro (+1,4% rispetto al 2023), il distributore con sede a Brema genera l’80% del suo business nella grande distribuzione organizzata, mentre il restante 20% proviene dal fuori casa. “Il nostro portfolio è molto equilibrato e ha avuto performance positive rispetto alla categoria - ha detto il direttore generale, Jens Gardthausen - e il Primitivo continua a crescere”, andando a confermare le performance migliori arrivino dai vini il Sud Italia con Puglia, Molise e Abruzzo in testa.
Anche il secondo posto è rimasto invariato e a presidiarlo c’è Mack & Schühle con un fatturato di 200 milioni di euro, con il prezioso contribuito anche delle filiali estere in Italia e Stati Uniti. Una crescita che viene attribuita, dalla rivista tedesca, ai continui investimenti nel settore on-trade e all’acquisizione di marchi forti al proprio portfolio: tra questi “Novantaceppi”, “Oleada”, “La Vieille Ferme” e “Apothic”.
Terzo gradino del podio per Hawesko Holding, con la sussidiaria Wein Wolf, che tuttavia ha registrato nel 2024 un leggero calo. Resta il più grande rivenditore di vini in Germania con 660 milioni di euro di fatturato, ma il suo segmento business-to-business da solo, il solo rilevante per il report, ha generato 198 milioni di euro. “Abbiamo perso un po’ a livello volume, ma siamo stati in grado di perseguire costantemente la nostra strategia di premiumizzazione e aumentare i nostri prezzi medi”, ha detto Philipp Gericke, amministratore delegato di Wein Wolf. Quarta è Schenk, i cui ricavi sono aumentati del 5,56% a 74 milioni di euro e il numero di bottiglie vendute è salito a 25,5 milioni (+6% sul 2023), principalmente (90%) in Gdo. Il portfolio è principalmente italiano (53%), ma in catalogo sono presenti anche vini greci, spagnoli, francesi e portoghesi.
Il Gruppo Schlumberger non ha fornito dati dettagliati, ma Meininger’s ha stimato un calo moderato del 3% rispetto all’anno scorso: il che pone il distributore con sede a Meckenheim quinto in classifica con un fatturato di 68 milioni di euro, in calo rispetto ai 70 milioni di euro del 2023. “Il 2024 è stato un anno impegnativo e ci siamo dovuti adeguare per garantire una crescita sana nel 2025”, ha spiegato il direttore generale Rudolf Knickenberg.
Balzo al sesto posto invece per Saffer Wein, il distributore tedesco “specialista di vini italiani” nell’anno del centesimo anniversario dalla fondazione. Anche qua non sono stati forniti numeri precisi, ma Meininger’s ha stimato un fatturato nel 2024 pari a 46 milioni di euro (nel 2023 fu comunicato un giro d’affari di 44 milioni, ndr), beneficiando anche delle flessioni dei diretti concorrenti. “Il Primitivo rimane per noi il vitigno leader tra i vini rossi - ha sottolineato l’amministratore delegato, Andrea Saffer - mentre per quanto riguarda i bianchi molte bene va il Nord Italia, in particolare il Trentino”.
Peter Riegel si colloca settimo registrando un leggero calo sia in volume che in valore (nel 2024 i ricavi sono scesi del 2,4% a 44,4 milioni di euro), mentre ottavo è Weinkontor Freund (nuovo arrivato nella top 10), con nono Global Wine (che ha leggermente aumentato le vendite da 35,9 a 36,4 milioni di bottiglie, ma la politica di prezzi prudenti ha portato a una significativa perdita di fatturato) e decimo è Herzberger, riuscito ad aumentare il suo fatturato del 25% a 30 milioni di euro, ottenuto nonostante un volume di vendite di bottiglie inferiore (4,5 milioni nel 2024, rispetto ai 5 milioni dell’anno precedente). Tra le tendenze osservate infine, il crescente mercato delle bevande analcoliche e dei Ready to drink (Rtd) con il vino rosso che ha subito perdite significativamente maggiori rispetto al bianco lo scorso anno, mentre il rosé è rimasto relativamente stabile.
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