
Da semplice “sfondo”, la cantina si trasforma in atelier, una fucina creativa, viva, generativa e partecipata, e un laboratorio fisico e digitale aperto ad artisti e performer di arte contemporanea dove il vino diventa linguaggio artistico e strumento di narrazione (con il lancio anche di un canale TikTok dedicato, pensato per dare visibilità ai talenti coinvolti e amplificare il dialogo tra arte e vino). Si chiama “The M Movement” il progetto-manifesto di Montina, storica azienda tra i vigneti della Franciacorta, in cui il vino non solo rinnova il suo secolare e vivacissimo connubio con il mondo dell’arte, con tante case history che raccontiamo sempre più spesso su WineNews, ma compie un ulteriore passo, diventando esso stesso l’“ottava arte”, sintesi di tecnica ed intuizione che eleva l’uva a capolavoro vivo, capace di generare cultura, esperienza e bellezza, e il promotore di un nuovo movimento culturale che vuole unire vinificazione a produzione artistica in un unico gesto espressivo, fatto di tempo, attesa e trasformazione, che nasce dalla terra e diventa un’emozione.
“The M Movement” è un vero e proprio movimento culturale grazie al quale l’arte non è più solo accolta in cantina, ma anche creata, condivisa e vissuta. La cantina si afferma come epicentro di una nuova corrente artistica, destinata a coinvolgere artisti emergenti e affermati attraverso collaborazioni, performance e contenuti originali. Allo stesso tempo, il progetto onora le generazioni passate, il territorio e il sapere artigianale che l’azienda custodisce, proiettandosi con consapevolezza verso il futuro. E lo fa con un invito che è al tempo stesso visione e appartenenza: “chi beve contempla, chi produce crea”.
Elemento centrale del progetto sarà il canale TikTok di “The M Movement”, una piattaforma dinamica che darà visibilità a pittori, poeti, performer, fotografi e danzatori. Saranno prodotti contenuti dedicati agli artisti coinvolti e un video speciale sulla vinificazione come arte viva.
Gli artisti saranno invitati direttamente da Montina, ma il progetto si aprirà presto a una “call for action”, accogliendo talenti di ogni provenienza a proporre la propria visione in dialogo con il manifesto. Il vino sarà il punto di partenza, l’arte il punto d’arrivo. L’obiettivo è creare una rete fluida, partecipativa, in cui la cultura del vino si espanda oltre i confini della bottiglia, coinvolgendo pensiero, gesto e ispirazione. “Un invito aperto a chi riconosce nel vino non solo un prodotto, ma una forma d’arte autentica”.
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