Un ritorno che unisce una formula inedita fatta di cicloturismo, valorizzazione del paesaggio olivicolo e promozione dell’identità dei territori ma anche portando con sé un messaggio universale di pace, in un momento drammaticamente segnato dai conflitti in Palestina e in Ucraina. E tutto questo riparte da Lampedusa, terra d’accoglienza, crocevia di culture e simbolo di un’Italia che unisce, l’isola che le Città dell’Olio (che abbraccia 515 enti pubblici tra i soci, ndr) ha scelto per presentare “GirOlio d’Italia”, dedicata al tema che fa da filo conduttore di tutte le attività del 2025: “L’Olivo della Pace”.
L’edizione 2025-2026 è già partita ed ha visto tra i protagonisti Daniele Bennati, ex ciclista professionista e Ct della Nazionale di ciclismo (ed anche ambasciatore delle Città dell’Olio e testimonial “GirOlio d’Italia”. Il 17 giugno la giornata d’avvio, con la cerimonia di piantumazione dell’Olivo della Pace, donato dal Coordinamento Città dell’Olio della Sicilia. Si tratta del primo atto di un progetto che l’11 novembre porterà le Città dell’Olio in Giappone, dove ad Hiroshima, a ottant’anni dal disastro causato dalla bomba atomica, si terrà una seconda cerimonia ufficiale di piantumazione dell’Olivo della Pace questa volta nel Parco della Pace, rinnovando un gesto compiuto nel 1995 dalle Città dell’Olio e oggi rilanciato nel contesto del Giubileo 2025 e del gemellaggio tra Italia e Giappone.
“GirOlio d’Italia”, con il suo nuovo logo, ha cambiato pelle e vuole rappresenta un nuovo modo di raccontare l’Italia attraverso percorsi ciclabili alla scoperta di oliveti, frantoi, luoghi e comunità locali, in grado di coniugare turismo lento, educazione ambientale, sport e cultura della civiltà olivicola.
“Più che un evento sportivo, “GirOlio d’Italia” è una narrazione viva - ha dichiarato Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio - dei nostri territori. Da Lampedusa abbiamo voluto lanciare un messaggio potente: l’olio come simbolo di pace, la bicicletta come strumento di scoperta ed incontro e il paesaggio come patrimonio da condividere. Perché l’olivo è anche questo: un ponte tra culture, un simbolo che attraversa la storia dell’umanità, un richiamo alla cura della terra e alla convivenza pacifica. Noi siamo convinti che non può esserci futuro senza pace, e la pace si costruisce nei gesti quotidiani, nella solidarietà tra comunità, nella custodia dei beni comuni”.
Daniele Bennati, ex ciclista professionista e Ct della Nazionale di ciclismo, ha aggiunto che “Lampedusa è un luogo del cuore, dove si pratica l’accoglienza, si da valore alla memoria e alla speranza, dove incontriamo la nostra umanità e quella degli altri. Lo sport, in questo caso la bicicletta, e l’olio Evo hanno in comune il fatto di essere prima di tutto nutrimenti dell’anima. Pedalare immersi nella natura, degustare un olio di qualità, godere del paesaggio che abbiamo intorno, sono pratiche di coltivazione della pace non solo interiore, inviti alla convivenza pacifica, al rispetto”.
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