Da oltre 60 anni, la Politica Agricola Comune (Pac) è il fondamento su cui l’Europa ha costruito la propria sicurezza alimentare e la competitività del settore primario. Oggi, però, l’agricoltura italiana si trova davanti ad una proposta di riforma che solleva dubbi e timori, e che richiede un cambio di passo deciso. Le imprese agricole e gli agricoltori chiedono certezze, investimenti e una visione strategica condivisa, per restituire fiducia al settore con scelte politiche chiare, coerenti e davvero europee. La proposta della Commissione Europea sulla nuova Politica Agricola Comune (Pac) post-2027 ha sollevato un fronte critico compatto in Italia, che unisce Governo e mondo agricolo. Non solo il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha espresso forti preoccupazioni per il futuro del settore primario e per la sovranità alimentare europea, ma anche le principali organizzazioni agricole, da Coldiretti a Confagricoltura, alle Cooperative (come abbiamo riportato qui) alla Cia-Agricoltori Italiani, che ha giudicato inaccettabile il taglio del 22% delle risorse destinate all’Italia. Come riportato da WineNews, nei giorni scorsi, questa riduzione, secondo molti, rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura nazionale in un momento segnato da crisi climatiche, tensioni geopolitiche e nuove sfide commerciali. Il taglio di 9 miliardi rispetto al valore attuale (per 31 assegnati al Belpaese), con una Pac che passerebbe dal 31% al 15% del bilancio Ue (rispetto ai 386 miliardi per la programmazione 2021-2027 si passerebbe ad almeno 300 garantiti al settore), viene visto come una scelta che indebolisce la capacità dell’Europa di garantire sicurezza alimentare e vitalità nelle aree rurali. Le preoccupazioni italiane si inseriscono in un contesto europeo più ampio, dove anche altri Stati membri hanno espresso riserve sulla proposta della Commissione. Durante il primo dibattito tra i Ministri dell’Agricoltura dell’Ue, molti hanno sottolineato la necessità di mantenere una Pac autonoma, strutturata su due pilastri e dotata di un bilancio adeguato per garantire sicurezza alimentare, sostenibilità e competitività, spiega il Consiglio dell’Unione Europea a seguito del Consiglio Agricoltura e Pesca, riuniti, in questi giorni, a Bruxelles.
“Le negoziazioni sulla futura Politica Agricola Comune sono molto importanti per la presidenza danese. Per questo motivo - ha affermato Jacob Jensen, Ministro danese per l’Alimentazione, l’Agricoltura e la Pesca - nei prossimi tre incontri del Consiglio approfondiremo diversi temi che plasmeranno la futura Politica Agricola Comune. Dobbiamo assicurarci che la politica sia a prova di futuro. In particolare, come spianare la strada ai giovani agricoltori, creare incentivi per la transizione verde, garantire la sicurezza alimentare, adottare soluzioni innovative e, non da ultimo, semplificare”.
“Con la proposta della Commissione Europea sulla nuova Pac post-2027 prendiamo atto che si stanno buttando a mare 60 anni di Politica Agricola Comune. C’è il rischio di rendere impossibile una sovranità alimentare che non può che basarsi su una strategia condivisa, su Stati che investono su un’indicazione e sul rafforzamento del settore primario”, ha detto il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in sessione pubblica al Consiglio Ue Agricoltura e Pesca, in un intervento ripostato anche sul suo profilo Facebook ufficiale, sottolineando, tra le altre cose, “come la confluenza della Pac in un fondo unico renda indeterminati gli investimenti sulle produzioni agricole”. Lollobrigida ha inoltre contestato la riduzione delle risorse nonostante l’aumento del bilancio europeo e l’aggravarsi delle complicazioni burocratiche nella gestione degli interventi. Il Ministro ha criticato anche la frammentazione normativa della Pac, distribuita su più regolamenti, che allontana l’obiettivo di una politica agricola efficace e coerente. Rivolgendosi al Commissario Europeo all’Agricoltura Christophe Hansen, Lollobrigida ha ribadito “la necessità di rivedere radicalmente l’impianto della proposta, evidenziando come le associazioni agricole, i gruppi parlamentari e le principali famiglie produttive europee condividano la contrarietà al progetto attuale”. Infine, ha espresso preoccupazione per l’accordo commerciale con il Mercosur, che, privo di adeguate salvaguardie, “rischia di penalizzare il sistema agroalimentare europeo. Salvaguardo totalmente la tua buona fede e confido nel tuo impegno già dimostrato”, ha aggiunto Lollobrigida rivolgendosi, ancora, ad Hansen. Per il quale, riporta l’Ansa, la nuova Pac post 2027 “è una delle riforme più favorevoli al settore agricolo: è più semplice, mirata e basata su incentivi, nonché con un carico amministrativo significativamente ridotto. So che le risorse vincolate al settore nel prossimo bilancio sono considerate troppo basse, ma non sarà l’assegnazione definitiva”.
“Al momento pare che la proposta della Commissione Ue la condivida solo la Commissione - ha concluso Lollobrigida - le parole dei Governi, del mondo produttivo sono pesanti e tutti ritengono che questa proposta è in contrasto con l’interesse generale dell’Unione Europea di avere una Politica Agricola Comune adeguatamente supportata in termini di investimenti”.
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