Nel 2025 l’Intelligenza Artificiale non solo scrive codici, ma anche ricette. Entra in cucina con discrezione, come un sous-chef silenzioso, ma geniale, capace di suggerire abbinamenti, risolvere intolleranze e trasformare ciò che resta in dispensa in piatti sorprendenti. Non è fantascienza, ma abitudine: oltre sei italiani su dieci si affidano all’Ia per trovare idee e imparare nuove tecniche ai fornelli. A dirlo è un’indagine di Acadèmia.tv, una piattaforma italiana di e-learning gastronomico dedicata interamente al mondo della cucina, che ha fotografato le abitudini culinarie degli italiani tra i 25 e i 45 anni e dato vita a “ChefCpt” (Culinary, Pre-trained, Transformer), un assistente Ia che attinge al sapere di 207 maestri di cucina per dare supporto personalizzato tanto nel processo creativo quanto negli aspetti tecnici. Tradizione e innovazione si incontrano, così, tra pentole e algoritmi, in una nuova era dove la creatività resta umana, ma la tecnologia la amplifica.
I dati parlano chiaro: il 64% degli italiani si affida all’Ia per comporre ricette in base agli ingredienti disponibili, ricevere suggerimenti per intolleranze alimentari o approfondire strumenti e metodi di cottura. Tuttavia, uno su due resta scettico sulla qualità dei contenuti generati.
Di certo c’è che gli italiani si confermano conviviali e casalinghi: oltre otto italiani su dieci cucinano per famiglia o amici, e il 95% considera il pasto un momento sociale importante. Il 65% dedica almeno mezz’ora alla preparazione, preferendo una cucina “lenta” e curata.
I social, in particolare Instagram, e i blog sono le principali fonti di ispirazione, mentre fuori casa si prediligono ristoranti italiani e pizzerie (74%), seguiti da locali etnici (13,5%) e ristoranti di alta cucina (10%). Solo il 2,5% sceglie il fast food, e, complici l’aumento dei prezzi fuori casa e un debole potere d’acquisto medio, l’82% delle persone mangia fuori non più di una volta a settimana, conclude l’indagine.
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