Halloween chiama, la zucca risponde. Che sia per consumo alimentare, con le tante ricette di stagione, o per l’arte dell’intaglio, che in questo periodo raggiunge il suo climax con esemplari utilizzati anche e soprattutto a scopi ornamentali, è proprio in occasione della festività di Ognissanti che gli acquisti dell’ortaggio si moltiplicano per un giro d’affari da 30 milioni di euro. E che, come spiega un’analisi Coldiretti, quest’anno può contare su un andamento produttivo decisamente migliore del 2024 con un raccolto stimato intorno alle 40.000 tonnellate e un prezzo medio al dettaglio sul territorio nazionale che nel 2025 si aggira sui 2 euro al chilo, ma può arrivare anche a raddoppiare o triplicare se sbucciata e tagliata. La “Zucca Economy” di questi giorni affonda le sue radici su 2.000 ettari coltivati in Italia, con la Lombardia in testa (con circa il 25% della superficie nazionale), a stretto contatto con l’Emilia-Romagna, altra regione tra le principali produttrici, insieme al Veneto, dove si registrano quantità in linea con le aspettative e di alta qualità. Buono l’andamento anche in Puglia, con l’aumento del 20% della produzione sullo scorso anno soprattutto nelle aree irrigate, ma anche in Umbria, Sicilia, Campania e Sardegna.
Ad essere stimati in crescita sono anche i consumi, per la quasi totalità destinati in chiave alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali o da “competizione” con esemplari che possono arrivare anche oltre i mille chili di peso e che proprio per Halloween vengono valorizzati con l’arte dell’intaglio. E accanto a varietà internazionali come l’Americana, la Butternut, l’Asterix, molti imprenditori agricoli in Italia sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca Cappello del prete, la Berretta piacentina, la Mini Moscata, la Violina, la Moscata di Provenza, la Trombetta e la Delica della quale si utilizza tutto, dalle foglie ai fiori, dalla buccia ai semi, oltre naturalmente alla polpa.
Zucca che, infine, è anche il piatto forte autunnale degli agriturismi di Campagna Amica che negli ultimi anni hanno abbinato alla proposta enogastronomica vere e proprie esperienze che favoriscono anche la destagionalizzazione dell’accoglienza.
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