Nel 2024, il made in Italy ha generato 785 miliardi di euro di fatturato a fronte di 376 miliardi provenienti dall’export con più di 237.000 imprese attive coinvolte. Il marchio “Italia” vale 2.077 miliardi di euro e colloca il settore del cibo al primo posto a livello mondiale per riconoscibilità. A dirlo le ricerche firmate da Censis e NielsenIq, che raccontano anche come l’olio extravergine di oliva sia uno dei prodotti “volano” dell’agroalimentare tricolore e che meglio rappresenta tale identità culturale.
Numeri alla mano, in Italia sono attive 30.595 imprese agricole dedicate alla coltivazione di frutti oleosi, con quasi 50.000 addetti (dati Istat) e le imprese industriali che si occupano della produzione di olio d’oliva sono 2.521, per 7.000 lavoratori, con 42 oli e grassi a denominazione Dop e 8 Igp, e con Sicilia, Campania e Puglia tra le regioni più rappresentative. Nel 2024, il valore dell’export dell’olio ha raggiunto 3,1 miliardi di euro - di cui 2,5 miliardi di euro relativi al solo all’olio extravergine - con direzione primaria gli Stati Uniti, principale importatore dall’Italia con 948,5 milioni di euro (30,7%), seguito dalla Germania (434,5 milioni di euro, ovvero il 14,1%) e dalla Francia (194,9 milioni di euro, 6,3%), e poi Giappone (151,3 milioni di euro, 4,9%) e Spagna (136,3 milioni di euro, 4,4%). A crescere è anche valore all’estero dell’olio italiano, soprattutto negli Usa, dove le vendite raggiungono i 2,1 milioni di euro.
“È importantissimo che, oltre alle straordinarie performance del vino, si stia sviluppando anche l’eccellenza dell’olio italiano in una narrazione che fa sicuramente della cucina italiana un patrimonio dell’umanità”, ha detto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel convegno “Il Food e l’Olio Evo come volano per il Made in Italy di qualità”, tenutosi proprio al Ministero, a Roma, dove, in occasione dell’annuncio della seconda annualità di “Evo Masterclass”, il progetto didattico ideato da Oleificio Zucchi, una delle più importanti aziende olearie in Italia, con sede a Cremona, in collaborazione con Renaia (Rete Nazionale Istituti Alberghieri), sono state presentate le due ricerche Censis e NielsenIq.
Se la cultura alimentare è un elemento centrale nelle scelte degli italiani e non solo, è, infatti, fondamentale trasferirla a chi lavorerà domani nel mondo dell’enogastronomia. E qui si inserisce “Evo Masterclass”: un percorso triennale, nato dalla convinzione che la conoscenza sia uno degli strumenti più efficaci per tutelare e promuovere la qualità olearia del Belpaese, rivolto alle classi del triennio degli indirizzi di Enogastronomia e Servizi di Sala e Vendita degli Istituti Alberghieri di Renaia, con l’obiettivo di fornire agli studenti strumenti tecnici, culturali e professionali per valorizzare l’olio in cucina, nel servizio e nella narrazione. “Le ricerche del Censis e di NielsenIq confermano che l’olio extravergine di oliva è un volano importante per il made in Italy di qualità - ha sottolineato Alessia Zucchi, presidente e ad Oleificio Zucchi - il progetto “Evo Masterclass” rappresenta un’opportunità concreta per unire tradizione e sostenibilità, offrendo agli studenti un percorso formativo unico”. Un progetto, quest’ultimo, che, secondo il presidente di Renaia Vito Pecoraro, “rappresenta una straordinaria occasione per i nostri studenti di conoscere a fondo un’eccellenza della cucina italiana”.
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