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ATTUALITÀ

Lavoro occasionale in agricoltura, dal ddl Semplificazioni arriva la proroga

Confermato, di fatto, il requisito delle 45 giornate all’anno di impiego. Coldiretti: “una misura utile da rendere strutturale”
AGRICOLTURA, Coldiretti, DDL SEMPLIFICAZIONI, ITALIA, LAVORO OCCASIONALE, Non Solo Vino
Anche in Italia sono tanti i lavoratori occasionali in agricoltura

Uno strumento che può essere utile per le imprese che gestiscono picchi di attività stagionale e, quindi, per limitare il fenomeno del lavoro irregolare in agricoltura, permettendo alle imprese agricole di avvalersi di modalità semplificare per il reperimento di lavoratori da impiegare, in particolare, nelle attività stagionali. Arriva la proroga, fino al 31 dicembre 2025, del lavoro occasionale in agricoltura contenuta nel disegno di legge Semplificazioni. Ogni lavoratore può essere impiegato per un massimo di 45 giornate all’anno, il superamento di questo arco temporale comporta la trasformazione automatica del contratto da occasionale a tempo indeterminato.
“La proroga del lavoro occasionale in agricoltura - spiega Coldiretti - contenuta nel ddl Semplificazioni è importante rispetto ad uno strumento che ha dimostrato di rappresentare una misura utile, anche a livello sociale, senza rappresentare un’alternativa alle normali assunzioni”. Il Responsabile Lavoro Coldiretti, Romano Magrini, ha aggiunto che “i risultati nel biennio di sperimentazione hanno dimostrato come si sia trattato di una misura che non si è prestata ad abusi, avendo interessato 10.000 persone, principalmente pensionati (80%) e studenti (17%). Non si vedono dunque controindicazioni nel renderla strutturale. Da qui la nostra richiesta di una stabilizzazione dello strumento già nella legge finanziaria attualmente in discussione in Parlamento”.
La disciplina del lavoro occasionale, spiega Coldiretti, “non sostituisce ma completa il mercato del lavoro agricolo in quanto possono accedervi pensionati, studenti, disoccupati e inoccupati, percettori di Naspi e ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Ha il vantaggio di snellire gli adempimenti e i costi per l’impresa garantendo pienamente la tutela dei diritti dei lavoratori ed il rispetto della disciplina della contrattazione collettiva di settore”.

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