Il racconto appassionato di uno chef che sin da bambino aveva un sogno che nel corso degli anni si è trasformato in un progetto concreto, quello di diventare un cuoco riconosciuto e di lavorare nel più importante ristorante del mondo: “Cooking my dreams” (Maretti Editore, 192 pagine, 28 euro) è l’avvincente autobiografia in cui Richard Abou Zaki si mette a nudo, e attraverso il filtro del suo caratteristico entusiasmo e ironia, ripercorre le tappe salienti del proprio percorso personale e formativo, dall’arrivo in Italia dalla Romania, il rapporto profondo con la madre, la curiosità per il cibo che lo ha portato a studiare nel prestigioso Istituto alberghiero di Serramazzoni, la grande esperienza al ristorante Le Gavroche di Michel Roux jr. a Londra, e da lì l’approdo all’Osteria Francescana di Massimo Bottura (che firma la prefazione del volume).
Una dura gavetta con alcuni degli chef più importanti della scena nazionale e internazionale, che in pochi anni ha delineato i contorni di una carriera luminosa ed esemplare. Un percorso vorticoso in cui Richard ha sperimentato il sacrificio e la fatica, senza però mai perdere motivazione e passione, al punto di realizzare il sogno che è oggi il suo quotidiano, gestire con successo il proprio ristorante Retroscena a Porto S. Giorgio, che nel 2021 ha conquistato la prima stella Michelin, quando aveva solo 24 anni. Un successo che per un ragazzo di 28 anni ha significato incentivare il proprio impegno e talento aprendo altri ristoranti nella cittadina, la pizzeria Controluce e il Ramen bar, mettendo sempre in pratica delle passioni personali rendendole solide attività imprenditoriali di qualità. Un successo che lo ha anche reso gloria nazionale nella terra natia, grazie alla partecipazione come giudice allo show televisivo culinario più visto della nazione, e che oggi sancisce le sue doti gestionali e comunicative nel rendere grande la buona ristorazione.
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